Se gli studenti sono strategici, possono avere diversi risultati.
L'apprendimento non è individuale, ma è contestualizzato, è inserito in una relazione tra insegnamento e apprendimento.Si possono apprendere: comportamenti, abitudini, conoscenze, relazioni emotive... Esso è un concetto più ampio di studiare, il quale s'intende una particolare forma di apprendimento, in genere è intenzionale e autodiretta.Gli aspetti emotivi-motivazionali (= motivazione, emozione, affettività) incidono sull'elaborazione delle informazioni, ad esempio se la mia prof di matematica mi è antipatica c'è un'alta percentuale che non voglia studiare quella materia.
Mi piacerebbe lavorare in un doposcuola e aiutare ragazzi che hanno difficoltà scolastiche.Penso che ogni giorno abbiamo la possibilità di imparare, non c'è un limite di età.Accetto volentieri i consigli.Ciao Anto
In bocca al lupo
Caro Amico, spero che quello che ho studiato e quello che faccio o penso, porti buon frutto. Se hai consigli da darmi, li ascolto volentieri.
Porta pazienza per i miei errori di scrittura, sono un po' dislessica.
In bocca al lupo per tuoi progetti.
Grazie. Anto
Porta pazienza per i miei errori di scrittura, sono un po' dislessica.
In bocca al lupo per tuoi progetti.
Grazie. Anto
venerdì 16 settembre 2011
domenica 15 maggio 2011
"COME L´ACQUA", di Lorenzo Cherubini - in arte Jovanotti
"COME L´ACQUA", di Lorenzo Cherubini - in arte Jovanotti
Lorenzo Cherubini - In arte Jovanotti (artista) - da L´Unità del 1° marzo 2011
Quando nostra figlia è arrivata all´età della scuola io e mia moglie ne abbiamo parlato e abbiamo deciso: scuola pubblica. Potevamo permetterci di scegliere e abbiamo scelto. Abbiamo pensato che fosse giusto così, per lei. E´ nostra figlia ed è la persona a cui teniamo di più al mondo ma è anche una bimba italiana e l´Italia ha una Scuola Pubblica. Sapevamo di inserirla in una realtà problematica ma era proprio quello il motivo della scelta. Un luogo pubblico, che fosse di sua proprietà in quanto giovane cittadina, che non fosse gestito come un´azienda e che non basasse i suoi principi su una dottrina religiosa per quanto ogni religione venisse accolta. Un luogo pubblico, di tutti e per tutti, scenario di conquiste e di errori, di piccole miserie e di grandi orizzonti, teatro di diversi saperi e di diverse ignoranze. C´è da imparare anche dalle ignoranze,non solo dai saperi selezionati. La scuola è per tutti, deve essere per tutti, è bello che sia così,è una grande conquista avere una scuola pubblica, specialmente quella dell´obbligo. Io li ho visti i paesi dove la scuola pubblica è solo una parola, si sta peggio anche se una minoranza esigua sta col sedere al calduccio e impara tre lingue. A che serve sapere tre lingue se non sai come parlare con uno diverso da te?
Il nostro presidente del consiglio dicendo quello che ha detto offende milioni di famiglie e migliaia di persone che all´insegnamento dedicano il loro tempo migliore, con cura, con affetto vero per quei ragazzi. Tra le persone che conosco e tra i miei parenti ci sono stati e ci sono professori di scuola, maestre, ho una cugina che è insegnante di sostegno in una scuola di provincia. Li sento parlare e non sono dei cinici, fanno il loro lavoro con passione civile tra mille difficoltà e per la maggior parte degli insegnanti della scuola pubblica è così. Perché offenderli? Perché demotivarli? Perché usare un termine come "inculcare"? E´ una parola brutta che parla di un mondo che non deve esistere più.
La scuola pubblica non è in competizione con le scuole private, non è la lotta tra Rai e Mediaset o tra due supermercati per conquistarsi uno spettatore o un cliente in più, non mettiamola su questo piano... La scuola di Stato è quella che si finanzia con le tasse dei cittadini, anche di quelli che non hanno figli e anche di quelli che mandano i figli alla scuola privata, è questo il punto. E´ una conquista, è come l´acqua che ti arriva al rubinetto: poi ognuno può comprarsi l´acqua minerale che preferisce ma guai a chi avvelena l´acqua del rubinetto per vendere più acque minerali. E´ una conquista della civiltà che diventa un diritto nel momento in cui viene sancito. Ma era un diritto di tutti i bambini già prima, solo che andava conquistato, andava affermato.
La scuola pubblica va difesa, curata, migliorata. In quanto idea, e poi proprio in quanto scuola: coi banchi gli insegnanti i ragazzi le lavagne. Bisogna amarla, ed esserne fieri.
martedì 10 maggio 2011
il piccolo cavallo
Questa è la storia che ha inventato un bimbo molto pigro!!!
" C'era una volta un piccoo cavallo che aveva dieci anni e giocava pallavolo, tennis e voleva fare carriera nel calcio.Un giorno và a giocare nella squadra dell'Inter.Giocò la partita e la sua squadra perse e finì anche la sua carriera."
" C'era una volta un piccoo cavallo che aveva dieci anni e giocava pallavolo, tennis e voleva fare carriera nel calcio.Un giorno và a giocare nella squadra dell'Inter.Giocò la partita e la sua squadra perse e finì anche la sua carriera."
giovedì 5 maggio 2011
Il presentarsi e i saluti
Ci sono persone straniere in gamba che hanno voglia d'integrarsi e vogliono conoscere la lingua italiana.Recentemente mi sono trovata a ripassare la grammatica italiana e provarmi a mettermi nei loro panni, pensare alle cose che poteva succedere nel quotidiano.
Questi sono i miei appunti
Questi sono i miei appunti
Cambogia (rierca fatta Con Deborah)
Cambogia.


I CONFINI:
Il Cambogia confina con:
-a nord-est dal Laos
-a est e sud-est dal Vietnam
-a sud-ovest dal golfo di Siam
-a ovest e nord-ovest dalla Thailandia.
IL TERRITORIO:
La Cambogia è un Paese pianeggiante.
Morfologicamente, si caratterizza per una vasta depressione lacustre, formata dalle inondazioni del lago Tonle Sap. Quest'ampia pianura densamente popolata, in gran parte destinata alle coltivazioni di riso, è il centro vitale della Cambogia.
I due maggiori fiumi del paese sono il Mekong, che lo attraversa da nord a sud, e il fiume Tonle Sap.
Il Mekong nasce in Tibet e scorre in Cambogia per 500 km e poi sfocia nel Mar Cinese meridionale.
IL CLIMA:
La Cambogia ha un clima tropicale.
I mesi più freddi sono Dicembre e Gennaio, mentre Marzo e Aprile sono i più caldi.
Il Paese ha due distinte stagione: la stagione piovosa che va da Maggio e Ottobre e la stagione secca da Novembre ad Aprile.
Di notte le temperature scendono, ma mai al di sotto dei 15°.
Il periodo migliore per visitare la Cambogia è quello compreso tra Novembre e Gennaio, quando le temperature ed i livelli di umidità sono più bassi.
LA POPOLAZIONE:
Circa l’85% della popolazione vive nelle aree rurali, soprattutto nella vasta valle centrale.
La città principale è la capitale Phnom Penh, seguita da Sihanoukville, Siem Reap, Battambang, Takeo, Kompong Cham e Kompong Thom.
La popolazione è di etnia cambogiana,vietnamiti che si trovano soprattutto nelle città lungo il fiume.
Capitale della Cambogia.
LA STORIA:
Il più antico regno di cui si ha traccia nella zona è quello di Funan che fiorì tra il I ed il VII secolo. Ad esso seguì il regno di Chela che comprendeva ampie zone corrispondenti agli attuali stati della Cambogia, del Vietnam, del Laos, e della Tailandia. L'età dell'oro della civiltà Khmer, tuttavia, corrisponde al periodo che va dal IX al XIII secolo, quando il regno di Kambuja, da cui il nome di Kampuchea o Cambogia, governò su ampi territori.
L’ETA’ MODERNA:Dal quindicesimo al diciannovesimo secolo ci fu una continua perdita di territori.
Un breve periodo di prosperità ci fu durante il sedicesimo secolo poiché il re, che costruì la capitale in una regione a sudest del Tonle Sap lungo il fiume Mekong, favorì il commercio con altre parti dell'Asia.
L’ECONOMIA:
L'economia cambogiana si basa principalmente sull'agricoltura, in particolare sulla produzione di riso.
Discreta sono inoltre le produzioni di mais, manioca, fagioli, soia, sesamo, canna da zucchero, banane, tabacco e noci di cocco.
La pesca, soprattutto di carpe, pesci persici e sperlani, riveste poi una notevole importanza economica per la Cambogia.
Il settore industriale è ancora in fase di sviluppo.
Le risorse minerarie del paese sono piuttosto limitate; vengono estratti soprattutto zirconi, zaffiri, rubini, sale, fosfato e bauxite.
La Cambogia dispone inoltre di grandi potenziali di energia idroelettrica.
Il settore turistico è in fase di espansione, grazie soprattutto alle attrattive archeologiche di Angkor Wat e alla bellezza architettonica delle strutture d'epoca.
In generale, la cucina khmer è simile a quella tailandese.
Una specialità particolare è il pesce d'acqua dolce alla griglia, avvolto in foglie di lattuga o spinaci e poi immerso in una salsa a base di pesce e noci.
Le 'insalate' sono spesso condite con coriandolo, menta e citronella: tre sapori che caratterizzano molti piatti della cucina cambogiana.
Tra i dolci segnaliamo la torta di riso, piuttosto appiccicosa e il pudding preparato con i frutti dell'albero del pane.
martedì 29 marzo 2011
Appunti sull'Unione Europea
Ciao a tutti.
Lo so che ultimalmente non mi sono fatta sentire,ma ognigiorno per me,è diverso.
Un giorno con un ragazzo che voglio bene come un fratello, abbiamo studiato l'Unione Europea.
Lascio questi appunti a quei ragazzi che stanno studiando e hanno voglia di ripassare.
Un abbraccio Anto

mercoledì 16 marzo 2011
Alcuni concetti sulla memoria.
In questi giorni mi sono trovata a ripassare che cos'era la memoria con un "mio quasi fratello" per la sua verifica.In questi anni ho scoperto quanto è bello insegnare, mi piacerebbe organizzare un doposcuola speciale, mi è venuta in mente quanto è fondamentale sapere che cos'è la memoria, a che cosa serve, ecc.
La memoria è la capacità degli esseri viventi di riportare alla mente tutto ciò che si è appreso durante la vita.Esiste una stretta relazione tra memoria e apprendimento( eco perché ci tengo a parlare).E' la memoria che ci permette di conservare il ricordo delle conseguenze che attingiamo dall'ambiente, questa ci serve per vivere.Tutti gli animali sono dotati.
L'informazione viene conservata in un brevissimo tempo in un sistema sensoriale (MS), viene codificata prima nella memoria a breve termine(MBT), detta anche "memoria di lavoro", fino a quella lungo termine(MLT), che è quella perenne.
La memoria sensoriale( stimoli uditivi, visivi, tattili, gustativi e olfattivi) è costituita dalla percezione momentanea, questa capacità dura a secondo degli stimoli, ad esempio quelli visivi durano un secondo e quelli uditivi tre secondi.Noi possiamo ricevere un altissimo numero d'informazioni, ma hanno una durata brevissima.
La MBT è il successivo deposito. Ha tre caratteristiche:
L'attenzione ci permette di selezionare le informazioni, ricevute dalla MS a quella MBT.
La MLT ha una capacità illimita, ma è anche un deposito passivo, simile a un vecchio archivio.
La MBTè detta di "lavoro" perché è la sede dell'elaborazione del pensiero coscio( dove avvengono tutte le percezioni, le conoscenze e i ragionamenti per la nostra coscienza.
Il processo di memorizzazione avviene in tre fasi:
Come possiamo ricordare?
Ci sono alcune tecniche mnemoniche:
La memoria è la capacità degli esseri viventi di riportare alla mente tutto ciò che si è appreso durante la vita.Esiste una stretta relazione tra memoria e apprendimento( eco perché ci tengo a parlare).E' la memoria che ci permette di conservare il ricordo delle conseguenze che attingiamo dall'ambiente, questa ci serve per vivere.Tutti gli animali sono dotati.
L'informazione viene conservata in un brevissimo tempo in un sistema sensoriale (MS), viene codificata prima nella memoria a breve termine(MBT), detta anche "memoria di lavoro", fino a quella lungo termine(MLT), che è quella perenne.
La memoria sensoriale( stimoli uditivi, visivi, tattili, gustativi e olfattivi) è costituita dalla percezione momentanea, questa capacità dura a secondo degli stimoli, ad esempio quelli visivi durano un secondo e quelli uditivi tre secondi.Noi possiamo ricevere un altissimo numero d'informazioni, ma hanno una durata brevissima.
La MBT è il successivo deposito. Ha tre caratteristiche:
- può tenere solo poche informazioni alla volta
- può tenere le informazioni solo per un periodo di tempo limitato, infatti decade dopo 15 secondi,
- può mantenere le informazioni nell'ordine presentate.
L'attenzione ci permette di selezionare le informazioni, ricevute dalla MS a quella MBT.
La MLT ha una capacità illimita, ma è anche un deposito passivo, simile a un vecchio archivio.
La MBTè detta di "lavoro" perché è la sede dell'elaborazione del pensiero coscio( dove avvengono tutte le percezioni, le conoscenze e i ragionamenti per la nostra coscienza.
Il processo di memorizzazione avviene in tre fasi:
- Registrazione sensoriale
- codificazione che può essere autonoma ( è naturale e spontanea)o volontaria ( frutto della nostra volontà).
- Il recupero è l'informazone che dalla MLT ritorna in quella MBT, che è la sede del pensiero cosciente.
- L'informazione può emergere in modo spontaneo oppure volontaria,la mente si deve sforzare a fare una ricerca interiore.
Come possiamo ricordare?
Ci sono alcune tecniche mnemoniche:
- Associazione di idee: collegare due immagini, ogni volta che mi verrà in mente l'una, questa richiamerà l'altra, ad esempio per non scordarmi di portare via il patume, lo metto vicino alla porta, quando esco,
- un metodo analogico ( chunking) ovvero il raggruppamento in unico costrutto le informazioni che sono isolate, ad esempio a posto d'imparare il mio num cell a cifra per cifra,unisco i numeri in gruppi di due o tre,
- c'è chi utilizza la rima, filastrocche (...trenta giorni a novembre con aprile...)
- e possono essere utili alcuni acronimi, che sono le sigle, ad esempio RE= Reggio Emilia,
- infine c'è chi ha una buona memoria visiva può visualizzare.
A presto Anto
lunedì 21 febbraio 2011
Le sette modalità per sviluppare l'intelligenza. (segue)
Oggi vi parlo delle due ultime modalità.
La mediazione della memoria e del ricordo.
Il semplice "io ricordo.."rappresenta la possibilità della nostra coscienza di attingere il passato per anticipare il futuro.Se andiamo indietro con il tempo ci possiamo ricordare la sgridata dalla mamma quando andavamo male a scuola, le favole raccontante, i giochi fatti con gli amici, ecc.
La parola ricordare deriva dal latino recordare che significa riportare al cuore.Oggi gli inglesi e i francesi usano espressioni per memorizzare come learn by heart e apprendre par coer, Imparare con il cuore.
Stimolare la memoria non significa costringere ripetere eserci mnemonici, ma provare forti emozioni, sapori, colori, suoni e profumi, ecc.
Ad esempio il bambino vive un momento magico quando è natale, scambio dei doni, la messa,si riposa dallla scuola,i dolci,la canzoni natalizie,l'albero, ...da grande può darsi che non rispetta le varie tradizioni,ma collegarà il Natale come un momento di pacificazione e di gioia.
La mediazione dell'attitudine a porsi domande.
L'arte della domanda è difficile e delicata. per fare una buona domanda si deve sapere cosa si mette in gioco e come. Ci sono momenti che i bambini (circa tra i 4 anni massimo sei anni) che chiedono sempre perchè di ogni cosa.Il motivo è semplice è che il bambino non si accontenta più di vedere il mondo com'è, ma vuole conoscere sapere le cause ed effetti.
Feurstein sostiene che la domanda serve per iniziare un dialogo e un'interazione, propone di non rispondere alle sue domande con altre domande per stimolare il suo momento di esaminare la realtà.
Su queste modalità ci sarebbero molti esempi da dire, peròesse si collegano agli 11 criteri.
La mediazione della memoria e del ricordo.
Il semplice "io ricordo.."rappresenta la possibilità della nostra coscienza di attingere il passato per anticipare il futuro.Se andiamo indietro con il tempo ci possiamo ricordare la sgridata dalla mamma quando andavamo male a scuola, le favole raccontante, i giochi fatti con gli amici, ecc.
La parola ricordare deriva dal latino recordare che significa riportare al cuore.Oggi gli inglesi e i francesi usano espressioni per memorizzare come learn by heart e apprendre par coer, Imparare con il cuore.
Stimolare la memoria non significa costringere ripetere eserci mnemonici, ma provare forti emozioni, sapori, colori, suoni e profumi, ecc.
Ad esempio il bambino vive un momento magico quando è natale, scambio dei doni, la messa,si riposa dallla scuola,i dolci,la canzoni natalizie,l'albero, ...da grande può darsi che non rispetta le varie tradizioni,ma collegarà il Natale come un momento di pacificazione e di gioia.
La mediazione dell'attitudine a porsi domande.
L'arte della domanda è difficile e delicata. per fare una buona domanda si deve sapere cosa si mette in gioco e come. Ci sono momenti che i bambini (circa tra i 4 anni massimo sei anni) che chiedono sempre perchè di ogni cosa.Il motivo è semplice è che il bambino non si accontenta più di vedere il mondo com'è, ma vuole conoscere sapere le cause ed effetti.
Feurstein sostiene che la domanda serve per iniziare un dialogo e un'interazione, propone di non rispondere alle sue domande con altre domande per stimolare il suo momento di esaminare la realtà.
Su queste modalità ci sarebbero molti esempi da dire, peròesse si collegano agli 11 criteri.

domenica 20 febbraio 2011
Le sette modalità per sviluppare l'intelligenza. (segue)
Oggi vi parlo della mediazione del gioco simbolico.
Il gioco simbolico è un modo che usano i bambini per imitare la realtà,per conoscere il mondo,sviluppa anche il pensiero ipotetico e logico. vi faccio un esempio con due nomi inventati per dirvi che cos'è il gioco simbolico.Mettiamo che Giorgia e Filippo vogliono giocare maestra e alunno, allora uno starà sul tavolo a scrivere e l'altra gli detta le regole, oppure il giocare al dottore, a fare finta di essere al supermercato. ecc.
I bimbi fanno finta e loro giochi devono essere flessibili, ad esempio la bambina vuole darti una tazza di caffè, l'altro deve pensare che sta bevendo la sostanza, anche se non c'è, l'altra cosa qualsiasi oggetto va bene,un cilidro di carta può essere un canocchiale, o un telescopio, o una bottiglia,o un flauto, ecc.
Il gioco simbolico sviluppa l'empatia, il classico"mettersi nei panni degli altri",questo è utile per le emozioni, ad esempiose cadè il bambolotto, lo disinfettano come un bambino piccolo e lo consolano.
A volte si dà poca importanza al gioco simbolico, non si tiene conto delle diverse funzioni: sviluppa la creatività,il pensiero ipotetico ed infine è uan tecnica utile per risolvere i conflitti tra genitori e figli, tra fratelli, ecc.
Viva il gioco!
"ll bambino che non gioca non è un bambino,
ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre
il bambino che ha dentro di sé."
Pablo Neruda
Il gioco simbolico è un modo che usano i bambini per imitare la realtà,per conoscere il mondo,sviluppa anche il pensiero ipotetico e logico. vi faccio un esempio con due nomi inventati per dirvi che cos'è il gioco simbolico.Mettiamo che Giorgia e Filippo vogliono giocare maestra e alunno, allora uno starà sul tavolo a scrivere e l'altra gli detta le regole, oppure il giocare al dottore, a fare finta di essere al supermercato. ecc.
I bimbi fanno finta e loro giochi devono essere flessibili, ad esempio la bambina vuole darti una tazza di caffè, l'altro deve pensare che sta bevendo la sostanza, anche se non c'è, l'altra cosa qualsiasi oggetto va bene,un cilidro di carta può essere un canocchiale, o un telescopio, o una bottiglia,o un flauto, ecc.
Il gioco simbolico sviluppa l'empatia, il classico"mettersi nei panni degli altri",questo è utile per le emozioni, ad esempiose cadè il bambolotto, lo disinfettano come un bambino piccolo e lo consolano.
A volte si dà poca importanza al gioco simbolico, non si tiene conto delle diverse funzioni: sviluppa la creatività,il pensiero ipotetico ed infine è uan tecnica utile per risolvere i conflitti tra genitori e figli, tra fratelli, ecc.
Viva il gioco!
"ll bambino che non gioca non è un bambino,
ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre
il bambino che ha dentro di sé."
Pablo Neruda
venerdì 18 febbraio 2011
Le sette modalità per sviluppare l'intelligenza. (segue)
Oggi vi parlo della mediazione del comportamento imitativo.
I bambini sin da piccoli imparano dall'esempio degli adulti, ad esempio il neonato imitata la madre quando fa la linguaccia, o sorride, o fà il broncio.
Ci sono momenti che i bambini cercano di prendere la propria iniziativa,e noi adulti abbiamo paura che combini dei pastici, ad esempio imparare a mangiare da solo.
Dobbiamo ricordarci che l'imitazione è una delle prime forme di apprendimento.
Feuerstein ci consiglia ceh a posto di disperarci dei pastici, noi dovremmo fargli da esempio e aiutarli nei loro tentativi.
Adesso prendo in esame alcuni ostacoli.
1. la fretta.
Se affidiamo ad un bambino di eseguire un compito, guardiamo se ha voglia e se ha tempo.
se pretendo che Z. mi apparrecchia la tavola in modo perfetto, ma ha voglia di guardare i cartoni, è chiaro che non rispetterà le nostre aspettative,però possiamo tentare di chiedere di mettere le posate.
Sono dieci giorni che sto insegnando a un bimbo di sei anni di apparrecchiare, lo faccio di sera perchè ho più tempo.
2. la sfiducia.
Noi dobbiamo stare attenti a non dare delle etichette, ad esempio. "Non sono sicura che riescia ad andare alla coop a prendermi il pane", "E' timido, quindi non si trova bene agli scout"...
I pregiudizi non danno la possibilità di crescere, di diventare autonomi. E' chiaro he bisogna essere graduali, se A che ha 12 anni e vuole tentare gli scouts, posso pensare che non sia trovato bene agli scouts, ma non posso impedigli una seconda occasione.
3. Il perfezionismo.
Quante volte ci siamo trovati in alcuni occasioni che volevamo che il compito fosse voluto come volevamo noi e non come riusciva il bambino.
Anni fà ho avuto una discussione con una mia amica che fa dei campi giochi.Lei è una perfezionista, se fà un oggetto con il bambino lo vuole perfetto. I genitori pagano e vogliono vedere le cose belle, ma per me è un oggetto è bello se ha qualcosa di originale , qualcosa voluto dal bambino.Nonostante sia una cha non abbia un gran polso, però capisco che non è facile da non intervenire.
A voi non vi dà fastidio quando sentite non metteti quel maglione,non stare con le mani in tasca, muoveti,dove vai e che fai, ve lo ripetano fino alla nausea? a me,sì..
4.Il vittimismo.
Per esempio "Mi tocca pensare tutto a me", "non vedi che ho da fare?",...queste non sono frasi che spingono a un bambino ad dare una mano, anzi loro si irritano e scappano, ed io direi "Chi me lo fà fare?"
Dato che l'apprendimento avviene attraverso l'imitazione Feurstein ci consiglia di non dare compiti complessi e troppo generici, ad esempio mettere a posto la stanza, ma proporgli di mettere bene i vestiti sullla sedia,anche di aiutarli solo se lo chiedono loro, di mostrare la nostra fiducia, non stancarsi di ripetere.
Quello che sostengo io, l'educazione ai nostri bimbi ci vuole molta pazienza, ottimismo, impegno, poi i risultati si vedono. la cosa importante è seminare i semi buoni. Ciao Anto
I bambini sin da piccoli imparano dall'esempio degli adulti, ad esempio il neonato imitata la madre quando fa la linguaccia, o sorride, o fà il broncio.
Ci sono momenti che i bambini cercano di prendere la propria iniziativa,e noi adulti abbiamo paura che combini dei pastici, ad esempio imparare a mangiare da solo.
Dobbiamo ricordarci che l'imitazione è una delle prime forme di apprendimento.
Feuerstein ci consiglia ceh a posto di disperarci dei pastici, noi dovremmo fargli da esempio e aiutarli nei loro tentativi.
Adesso prendo in esame alcuni ostacoli.
1. la fretta.
Se affidiamo ad un bambino di eseguire un compito, guardiamo se ha voglia e se ha tempo.
se pretendo che Z. mi apparrecchia la tavola in modo perfetto, ma ha voglia di guardare i cartoni, è chiaro che non rispetterà le nostre aspettative,però possiamo tentare di chiedere di mettere le posate.
Sono dieci giorni che sto insegnando a un bimbo di sei anni di apparrecchiare, lo faccio di sera perchè ho più tempo.
2. la sfiducia.
Noi dobbiamo stare attenti a non dare delle etichette, ad esempio. "Non sono sicura che riescia ad andare alla coop a prendermi il pane", "E' timido, quindi non si trova bene agli scout"...
I pregiudizi non danno la possibilità di crescere, di diventare autonomi. E' chiaro he bisogna essere graduali, se A che ha 12 anni e vuole tentare gli scouts, posso pensare che non sia trovato bene agli scouts, ma non posso impedigli una seconda occasione.
3. Il perfezionismo.
Quante volte ci siamo trovati in alcuni occasioni che volevamo che il compito fosse voluto come volevamo noi e non come riusciva il bambino.
Anni fà ho avuto una discussione con una mia amica che fa dei campi giochi.Lei è una perfezionista, se fà un oggetto con il bambino lo vuole perfetto. I genitori pagano e vogliono vedere le cose belle, ma per me è un oggetto è bello se ha qualcosa di originale , qualcosa voluto dal bambino.Nonostante sia una cha non abbia un gran polso, però capisco che non è facile da non intervenire.
A voi non vi dà fastidio quando sentite non metteti quel maglione,non stare con le mani in tasca, muoveti,dove vai e che fai, ve lo ripetano fino alla nausea? a me,sì..
4.Il vittimismo.
Per esempio "Mi tocca pensare tutto a me", "non vedi che ho da fare?",...queste non sono frasi che spingono a un bambino ad dare una mano, anzi loro si irritano e scappano, ed io direi "Chi me lo fà fare?"
Dato che l'apprendimento avviene attraverso l'imitazione Feurstein ci consiglia di non dare compiti complessi e troppo generici, ad esempio mettere a posto la stanza, ma proporgli di mettere bene i vestiti sullla sedia,anche di aiutarli solo se lo chiedono loro, di mostrare la nostra fiducia, non stancarsi di ripetere.
Quello che sostengo io, l'educazione ai nostri bimbi ci vuole molta pazienza, ottimismo, impegno, poi i risultati si vedono. la cosa importante è seminare i semi buoni. Ciao Anto

mercoledì 16 febbraio 2011
Le sette modalità per sviluppare l'intelligenza. (segue)
Oggi vi parlo della mediazione della capacità di astrazione.
Per avere la capacità di astrarre dobbiamo per prima cosa sapere più parole e conoscere il significato, quindi anche i bambini impararno a astrarre pian piano.
Per esempio se il bambino dovrà imparare la categoria dei cani, l'insegnante del nido d'infanzia gli spiegherà che i cani gli farà vedere sono di diverse razze, ma hanno degli aspetti comuni.
Feuersteine consiglia che dopo i tre anni di cercare di rivolgersi al bambino in modo meno infantile,questo non vuole dire di trattarlo come un adulto. E' stato dimostrato che un bambino più ha un patrimonio di lessico ricco è più facile per lui ad esprimersi.
Egli consiglia di evitare di fronte ad agli altri di correggerlo, ad esempio il bimbo si sbaglia da del tu alla persona anziana e non del lei.in questo caso teniamo conto che non tutti i giorni il bimbo ha occasione di dare del lei alle persone estrane, secondo si potrebbe sentire umiliato e perdere il filo del discorso.
Per me la cosa migliore è usare la dolcezza, e spiegargli appena c'è l'occasione del errore, senza mortificarlo.
Un altro consigli che dà feuerstein è anche di ascoltare il bambino senza interromperlo quando parla,però so che per noi grandi è difficile rispettarlo, perchè essi sono lenti e noi abbiamo intenzione di fare altre cose,ma è un modo per insegnargli ad ascoltare, rispettare e farsi ascoltare.
L'altra cosa che concordo con Feuestein di limitare l'uso delle parolaccie, perchè sono spregevoli, impoveriscono.
Ricordiamo che l'uso delle parole possono ferire o di rendere felice le persone.
Per avere la capacità di astrarre dobbiamo per prima cosa sapere più parole e conoscere il significato, quindi anche i bambini impararno a astrarre pian piano.
Per esempio se il bambino dovrà imparare la categoria dei cani, l'insegnante del nido d'infanzia gli spiegherà che i cani gli farà vedere sono di diverse razze, ma hanno degli aspetti comuni.
Feuersteine consiglia che dopo i tre anni di cercare di rivolgersi al bambino in modo meno infantile,questo non vuole dire di trattarlo come un adulto. E' stato dimostrato che un bambino più ha un patrimonio di lessico ricco è più facile per lui ad esprimersi.
Egli consiglia di evitare di fronte ad agli altri di correggerlo, ad esempio il bimbo si sbaglia da del tu alla persona anziana e non del lei.in questo caso teniamo conto che non tutti i giorni il bimbo ha occasione di dare del lei alle persone estrane, secondo si potrebbe sentire umiliato e perdere il filo del discorso.
Per me la cosa migliore è usare la dolcezza, e spiegargli appena c'è l'occasione del errore, senza mortificarlo.
Un altro consigli che dà feuerstein è anche di ascoltare il bambino senza interromperlo quando parla,però so che per noi grandi è difficile rispettarlo, perchè essi sono lenti e noi abbiamo intenzione di fare altre cose,ma è un modo per insegnargli ad ascoltare, rispettare e farsi ascoltare.
L'altra cosa che concordo con Feuestein di limitare l'uso delle parolaccie, perchè sono spregevoli, impoveriscono.
Ricordiamo che l'uso delle parole possono ferire o di rendere felice le persone.

lunedì 14 febbraio 2011
Le sette modalità per sviluppare l'intelligenza. (segue)
Oggi vi parlo della mediazione del linguaggio.
Il linguaggio viene usato per quattro motivi: per trasmettere messaggi, per ricordare eventi importanti, per comunicare con gli altri e per riflettere (il linguaggio ci serve come specchio per i nostri pensieri).
I balbetti, le lallazioni, il pianto sono i primi mezzi che il bambino piccolo li usa per comunicare.
I bambini piccoli imparano a distinguere i suoni linguistici da quelli non linguistici, per esempio dagli starnuti, colpi di tosse dalle parole.
di solito un bimbo di un anno conosce 4 o 5 parole, tra 18 mesei e il 24 mesi ne conose 50 parole e si arriva 10000 parole tra 4-5 anni.
L'unica cosa che chiedo di essere cauti a pensare che un bambino che ha una buona parlatina sia più intelligente di uno che non riesce a parlare.
Quando un bimbo non parla, bisogna di munirsi di pazienza,possiamo aiutarlo a pronuciare i nomi degli oggetti che ci indica, oppure chiedergli di indicarci l'oggetto che noi chiediamo:" Dove l'asciugamano?",
oppure quando ci aiuta a sistemare le cose gli diciamo:" Laviamo i piatti, pieghiamo i tovaglioli..."
Feuerstein sostiene che non bisogna premiare il mutismo, però possiamo offrigli un alternativa, così il bimbo non si sente frustato se sente un termine che non è famigliare.Ad esempio se abbiamo in mano un bicchiere di acqua e uno di succo, chidiamo a lui cosa preferisce, cercando anche di fargli pronuciare le parole.
un altra cosa che ci conglia Feuerstein di fare un esempi per spiegare il significato della parola:" il bicchiere può tenre l'acqua, il latte, il tè, lo zucchero...", "adesso che cosa ti dò in mano?"...
Un'altra cosa che consiglia è di nominare un oggetto che non è presente, ad esempio: " vuoi andare al parco dove ci sono gli amici o allo zoo a vedere gli animali?", forse il bimbo non conosce le parole zoo e parco, ma saprà collegarli con amici e animali e poi imparerà che cosa sono.
Per lo sviluppo cognitivo è fondamentale dare un nome alle attività che si svolgono tutti giorni: ad esempio laviamo le tazze ( staimo lavando le tazze), mettiamo a posto l'armardio.....
Anche leggere i libri sono importanti per sviluppare il linguaggio,è chiaro che dobbiamo guardare i tipi di libri ( non si può pretendere che ascolta i promessi sposi a 2 anni,sarà indicato un libricino di pimpa..)
Se a due anni non parlaci sono casi:
Il linguaggio viene usato per quattro motivi: per trasmettere messaggi, per ricordare eventi importanti, per comunicare con gli altri e per riflettere (il linguaggio ci serve come specchio per i nostri pensieri).
I balbetti, le lallazioni, il pianto sono i primi mezzi che il bambino piccolo li usa per comunicare.
I bambini piccoli imparano a distinguere i suoni linguistici da quelli non linguistici, per esempio dagli starnuti, colpi di tosse dalle parole.
di solito un bimbo di un anno conosce 4 o 5 parole, tra 18 mesei e il 24 mesi ne conose 50 parole e si arriva 10000 parole tra 4-5 anni.
L'unica cosa che chiedo di essere cauti a pensare che un bambino che ha una buona parlatina sia più intelligente di uno che non riesce a parlare.
Quando un bimbo non parla, bisogna di munirsi di pazienza,possiamo aiutarlo a pronuciare i nomi degli oggetti che ci indica, oppure chiedergli di indicarci l'oggetto che noi chiediamo:" Dove l'asciugamano?",
oppure quando ci aiuta a sistemare le cose gli diciamo:" Laviamo i piatti, pieghiamo i tovaglioli..."
Feuerstein sostiene che non bisogna premiare il mutismo, però possiamo offrigli un alternativa, così il bimbo non si sente frustato se sente un termine che non è famigliare.Ad esempio se abbiamo in mano un bicchiere di acqua e uno di succo, chidiamo a lui cosa preferisce, cercando anche di fargli pronuciare le parole.
un altra cosa che ci conglia Feuerstein di fare un esempi per spiegare il significato della parola:" il bicchiere può tenre l'acqua, il latte, il tè, lo zucchero...", "adesso che cosa ti dò in mano?"...
Un'altra cosa che consiglia è di nominare un oggetto che non è presente, ad esempio: " vuoi andare al parco dove ci sono gli amici o allo zoo a vedere gli animali?", forse il bimbo non conosce le parole zoo e parco, ma saprà collegarli con amici e animali e poi imparerà che cosa sono.
Per lo sviluppo cognitivo è fondamentale dare un nome alle attività che si svolgono tutti giorni: ad esempio laviamo le tazze ( staimo lavando le tazze), mettiamo a posto l'armardio.....
Anche leggere i libri sono importanti per sviluppare il linguaggio,è chiaro che dobbiamo guardare i tipi di libri ( non si può pretendere che ascolta i promessi sposi a 2 anni,sarà indicato un libricino di pimpa..)
Se a due anni non parlaci sono casi:
- Non parla, ma capisce tutto. Stiamo tranquilli, basta che giochi con i suoi amici, vada alla asilo, arriverà un momento che parlerà
- non parla e non sembra capire ciò che gli dice. Se vediamo che questo bambino fà di tutto per capirci e diventa violento quando non lo capiamo, può essere congliato fare un esame audiometrico, sentire uno specialista.
- Sono rarissimi i casiin un grave ritardo nel linguaggio è dovuto a disturbi di personalità.

domenica 6 febbraio 2011
Le sette modalità per sviluppare l'intelligenza.
Secondo Feuerstein ci sono sette modalità per sviluppare l'intelligenza di un bambino piccolo.
1.La mediazione dell'attenzione.
Spesso la capacità di trovare nuove soluzioni può dipendere dall'attenzione.
I bambini nascono disattenti,l'attenzione si sviluppa gradualmente ad esempio il neonato impara ad ascoltare la voce del neonato.
La capacità di fissare l'attenzione verso un oggetto non è un processo naturale, ma è un apprendimento molto lento e graduale.
Spesso si fà l'errore che se pensiamo di dare troppi stimoli ai bambi diventono superintelligenti, dotati, invece creiamo confusione,instabilità
Come sostiene Feuerstein gli stimoli vanno selezionati e propostiin modo che il bambino scelga alcuni e altri li ignora.
Ad esempiovoglio che A, ha 6 anni, scoordinato e maldestro,sviluppa meglio la manualità.Non posso partire
con l'idea che mi costruisca con i lego una città, però posso proporre di costruire una piccola casetta dove mette la sua macchina, posso dargli diversi lego, lui può scegliere di costruire una piccola colonna. eccettera.
Ci sono diversi modi per cattura l'attenzione del bambino, bisogna considerare l'età e le sue caratteristiche.
Ad esempio non posso leggere un capitolo di Zanna bianca dI J Londor integrale ad un bimbo di 3 anni, ma sarà più indicato leggere un libricino di Pimpa, l'attenzione di un bimbo piccolo è più limitata.
L'ambiente e il nostro modo di comportarci influiscono sull'attenzione, ad esempio voglio che mio figlio mangi seduto e chiaccherando con me, allora non mi conviene leggere il giornale sul tavolo, accedere la tv e scrivere con il cell, saranno cose che farò dopo.
altra cosa se voglio insegnare che i giochi devono essere apposto, tutti i giorni devo mettermi con lui ad insegnare a mettere a posto, non farlo io solamente.
Ci sono tre cose fondamentali quando vogliamo che l'altro impara:
1.La mediazione dell'attenzione.
Spesso la capacità di trovare nuove soluzioni può dipendere dall'attenzione.
I bambini nascono disattenti,l'attenzione si sviluppa gradualmente ad esempio il neonato impara ad ascoltare la voce del neonato.
La capacità di fissare l'attenzione verso un oggetto non è un processo naturale, ma è un apprendimento molto lento e graduale.
Spesso si fà l'errore che se pensiamo di dare troppi stimoli ai bambi diventono superintelligenti, dotati, invece creiamo confusione,instabilità
Come sostiene Feuerstein gli stimoli vanno selezionati e propostiin modo che il bambino scelga alcuni e altri li ignora.
Ad esempiovoglio che A, ha 6 anni, scoordinato e maldestro,sviluppa meglio la manualità.Non posso partire
con l'idea che mi costruisca con i lego una città, però posso proporre di costruire una piccola casetta dove mette la sua macchina, posso dargli diversi lego, lui può scegliere di costruire una piccola colonna. eccettera.
Ci sono diversi modi per cattura l'attenzione del bambino, bisogna considerare l'età e le sue caratteristiche.
Ad esempio non posso leggere un capitolo di Zanna bianca dI J Londor integrale ad un bimbo di 3 anni, ma sarà più indicato leggere un libricino di Pimpa, l'attenzione di un bimbo piccolo è più limitata.
L'ambiente e il nostro modo di comportarci influiscono sull'attenzione, ad esempio voglio che mio figlio mangi seduto e chiaccherando con me, allora non mi conviene leggere il giornale sul tavolo, accedere la tv e scrivere con il cell, saranno cose che farò dopo.
altra cosa se voglio insegnare che i giochi devono essere apposto, tutti i giorni devo mettermi con lui ad insegnare a mettere a posto, non farlo io solamente.
Ci sono tre cose fondamentali quando vogliamo che l'altro impara:
- stabile un contatto ( mi ha insegnato il nido se vogliamo che il bambino ci ascolti ci inchiniamo alla sua misura, bisogna sedersi per terra)
- spiegare il perchè ( mettiamo a posto i giochi così non si rovinano)
- parlargli con rispetto, il bimbo è un soggetto!Dobbiamo imparare essere brevi, chiari e diretti,quando gli comunichiamo.

Il concetto di intelligenza
Partiamo dall'idea che l'intelligenza è qualcosa che è in evoluzione,che possiamo insegnare.
Per me essere intelligente significa trovare le strategie per rispondere i compiti che ci capitano continuamente,ma significa, specialmente,saper ragionare con al propria testa.
Il termine di intelligenza deriva da verbo tendere verso,...
Vorrei che ognuno cercasse di tendere verso il nuovo, alla ricerca,alla sorpresa, ma non solo, valorizzare anche quelle cose vecchie e genuine che cì è stato insegnato, essere saggi.
L'intelligenza ha diverse sfaciatudini.
Thurstone sostiene che l'intelligenza sta nella capacità di adeguarsi nelle nuove situazioni,quindi esige una serie di diversi comportamenti.
Gardner sostiene che esistono sette tipi di intelligenza: linguistica, logicomatematica, spaziale (ad esempio chi fà sculture),cinetica ( è la capacità di muoversi: ad esempio il calciatore), musicale, interpersonale( ovvero la capacita di leadership, di condottiero), introspettiva ( ovvero la capacità di guardarsi dentro,ad esempio gli scrittori), naturistica (ad esempioi geologici).
Il Quoziente intelletivo và bene per comprendere alcune lacune da recuperare, dove lavorarci,ma NON è LA VERITà ASSOLUTA CHE DETERMINA UNA PERSONA INTELLIGENTE O NON INTELLIGENTE.
Secondo Feuerstein L'INTELLIGENZA PUò ESSERE INSEGNATA, APPRESA.
Teniamo conto delle 5 condizioni:
Non diamo per scontato che quella persona non riuscirà mai, non migliorerà mai.
Siamo tutti intelligenti, abbiamo i nostri talenti!
"Nessuno è condannato alla sconfitta.Ciascuno trova in sè le risorse inaspettate per sviluppare appieno le proprie potenzialità"(Feuerstein)
Per me essere intelligente significa trovare le strategie per rispondere i compiti che ci capitano continuamente,ma significa, specialmente,saper ragionare con al propria testa.
Il termine di intelligenza deriva da verbo tendere verso,...
Vorrei che ognuno cercasse di tendere verso il nuovo, alla ricerca,alla sorpresa, ma non solo, valorizzare anche quelle cose vecchie e genuine che cì è stato insegnato, essere saggi.
L'intelligenza ha diverse sfaciatudini.
Thurstone sostiene che l'intelligenza sta nella capacità di adeguarsi nelle nuove situazioni,quindi esige una serie di diversi comportamenti.
Gardner sostiene che esistono sette tipi di intelligenza: linguistica, logicomatematica, spaziale (ad esempio chi fà sculture),cinetica ( è la capacità di muoversi: ad esempio il calciatore), musicale, interpersonale( ovvero la capacita di leadership, di condottiero), introspettiva ( ovvero la capacità di guardarsi dentro,ad esempio gli scrittori), naturistica (ad esempioi geologici).
Il Quoziente intelletivo và bene per comprendere alcune lacune da recuperare, dove lavorarci,ma NON è LA VERITà ASSOLUTA CHE DETERMINA UNA PERSONA INTELLIGENTE O NON INTELLIGENTE.
Secondo Feuerstein L'INTELLIGENZA PUò ESSERE INSEGNATA, APPRESA.
Teniamo conto delle 5 condizioni:
- Le persone possono essere modificate.
- La persona che sto educando può essere modificata.
- Io sono in grado di modificare la persona che educo.
- Posso o devo essere modificato:
- La società può essere modificata dai comportamenti delle singole persone che appartengono.
Non diamo per scontato che quella persona non riuscirà mai, non migliorerà mai.
Siamo tutti intelligenti, abbiamo i nostri talenti!
"Nessuno è condannato alla sconfitta.Ciascuno trova in sè le risorse inaspettate per sviluppare appieno le proprie potenzialità"(Feuerstein)
giovedì 3 febbraio 2011
Amica mia. 25 nov 2010. Bologna
Questa è stata una mia poesia che è stata letta da Ivano Marescotti e dal Gruppo di lettura San Vitale, accompagnati dalla musica di Salvatore Sansone.
Si è svolto il 25 Novembre alle ore 21, presso l'ex convento di Santa Cristina.
Avevo partecipato un corso nel mio Ateneo e il tema riguardava sulla lotta contro la violenza della donna.
Si è svolto il 25 Novembre alle ore 21, presso l'ex convento di Santa Cristina.
Avevo partecipato un corso nel mio Ateneo e il tema riguardava sulla lotta contro la violenza della donna.
Amica mia.
Amica mia,
sono qui
che aspetto che tu mi parli.
Cosa ti è successo?
Chi ti ha strappato il tuo sorriso?
Chi ti ha rubato i tuoi sogni?
Chi ti ha aspento la speranza di futuro migliore?
Amica mia,
parlarmi, per favore.
Non sopporto
vederti con gli occhi spenti
e bui come la notte.
Non sopporto
vederti spegnere
come una candela che si consuma.
Sono qui,
amica mia, guardarmi.
Non posso eliminare
il dolore che ti hanno dato,
ma, sono qui.
Amica mia,
se vuoi combattiamo insieme
le ingiustizie,
se vuoi coloriamo il mondo
e insegneremo ai nostri figli
l’amicizia, la lealtà, il coraggio, l’amore.
Amica mia,
sono qui.
Antonella Ferretti

Il discorso del Re
Un film che sarebbe interessante da vedere è "Il discorso del Re", parla del padre di Regina Elisabetta 2, l'attuale regina d'Inghilterra.
A me è piaciuto perchè gli autori sono molto umani, ad esempio questo Re balbetta: s'impegna a sconfiggere il suo limite,ci sono momenti che s'arrabbia.
E' bellissima l'amicizia che c'è tra il futuro Re e il suo "logopedista".
Secondo me è adatto a tutti,è dedicato, non ci sono scene che fanno paura.
L'unica cosa è che ognitanto al re scappano moltissime parolaccie.

Alcune citazioni.
Buona visione.
Anto
A me è piaciuto perchè gli autori sono molto umani, ad esempio questo Re balbetta: s'impegna a sconfiggere il suo limite,ci sono momenti che s'arrabbia.
E' bellissima l'amicizia che c'è tra il futuro Re e il suo "logopedista".
Secondo me è adatto a tutti,è dedicato, non ci sono scene che fanno paura.
L'unica cosa è che ognitanto al re scappano moltissime parolaccie.

Alcune citazioni.
Perchè dovrei ascoltarvi?(G.Rush) Perchè io ho una voce(C.Firth) sì, è cosi (G.Rush) |
Sarò il pazzo re Giorgio balbuziente |
Buona visione.
Anto
sabato 29 gennaio 2011
I dodici criteri di R.F. e la mia piccola esperienza. (segue)
Cari amici, oggi vi racconto degli ultimi due criteri.
Il criterio della ricerca di un'alternativa ottimista.
Dovremmo allenarci a vedere le cose nel suo lato migliore, ad esempio sforzarci di vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto.Allenarsi a vedere le cose in prospettiva diversa e migliore.
Ad esempio scopriamo che il bimbo ha le mani sporche di terra, a posto dirgli ."Che schifo,, vatti a lavare"potremmo dire:" Hai due belle mani, perchè non le vai a lavare, che si vedono?"
La ricerca di un'ottica ottimista non va confusa con l'assoluto ottimismo. essere propositivi va oltre ottimisti,vuol dire avere un'alternativa.Un'alternativa ottimista porta sempre risultati positivi, fonde grande senso di competenza, iniziativa e volontà di continuare.Un'altra cosa spesso noi diamo per scontato i comportamenti buoni dei nostri bimbi,e li riprendiamo solo per quelli sbagliati.Ognitanto dobbiamo sforzarci di puntare anche su quello che funziona!
La mediazione del senso di appartenenza al genere umano
Su questo criterio ho poco da dire, la cosa fondamentale come gli altri criteri è il rendere la persona e noi stessi migliori.
un mio bimbo mi disse" OGNI GIORNO ABBIAMO SEMPRE LA POSSIBILITa' DI MIGLIORARE", aggiungo io:" se abbiamo le conoscenze giuste e i mezzi"
Grazie Anto
Il criterio della ricerca di un'alternativa ottimista.
Dovremmo allenarci a vedere le cose nel suo lato migliore, ad esempio sforzarci di vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto.Allenarsi a vedere le cose in prospettiva diversa e migliore.
Ad esempio scopriamo che il bimbo ha le mani sporche di terra, a posto dirgli ."Che schifo,, vatti a lavare"potremmo dire:" Hai due belle mani, perchè non le vai a lavare, che si vedono?"
La ricerca di un'ottica ottimista non va confusa con l'assoluto ottimismo. essere propositivi va oltre ottimisti,vuol dire avere un'alternativa.Un'alternativa ottimista porta sempre risultati positivi, fonde grande senso di competenza, iniziativa e volontà di continuare.Un'altra cosa spesso noi diamo per scontato i comportamenti buoni dei nostri bimbi,e li riprendiamo solo per quelli sbagliati.Ognitanto dobbiamo sforzarci di puntare anche su quello che funziona!
La mediazione del senso di appartenenza al genere umano
Su questo criterio ho poco da dire, la cosa fondamentale come gli altri criteri è il rendere la persona e noi stessi migliori.
un mio bimbo mi disse" OGNI GIORNO ABBIAMO SEMPRE LA POSSIBILITa' DI MIGLIORARE", aggiungo io:" se abbiamo le conoscenze giuste e i mezzi"
Grazie Anto
venerdì 28 gennaio 2011
I dodici criteri di R.F. e la mia piccola esperienza. (segue)
Oggi vi parlo del nono criterio: la mediazione di una disposizione positiva verso il nuovo.
A volte potrebbe succedere che un bambino o un adulto evitano di affrontare un problema, quando esso è troppo complicato, dando per scontato che non si trovi soluzioni.
Bisogna ricordarsi che le sfide ci servono per crescere,stimarsi nelle cose riuscite e conoscere.
Molte volte noi adulti tendiamo di decidere per loro, privando della loro capacità di scelta. Ritengo che a volte è importante che noi ci imponiamo,però ni dobbiamo anche motivare le nostre scelte, ad esempio Y non mangia le verdure e la frutta, solo wustel e patatine,devo insegnargli anche se quei cibi non gli piacciono, li deve mangiare per le vitamine, ecc.
Se ad esempio Y va male in matematica, anche quando s'impegna, noi partiamo con l'idea" E' inutile che studi matematica, tanto non sei portato", allora come farà affrontare il compito di matematica? Noi ogni giorno nei bambini suscitiamo tabù, paure, curiosità, pregiudizi, pareri e anche desiderio d'iniziativa. Ad esempio se faccio sostegno ad un bimbo ipercinetico e dò per scontato che non imparerà mai le regole, "la profezia si autovera"
Secondo R.F se un compito è difficile conviene presentato come una sfida e,secondo me insegnamo il gusto della conquista e dell'impegno., Lui direbbe di trasmettere il gusto della scoperta, di fargli il tifo, ma l'ultima cosa dà non sottovalutare, dobbiamo stimorlo a progedire, ma presentargli cose accessibili ( non troppo facile e nè troppo difficili).
La mediazione della possibilità del cambiamento, decimo criterio.
Vorrei partire da alcune frasi :
"Sei il solito pasticcinone"
"non impari mai dai tuoi sbagli"
" ma perchè non t'impegni"
"te l'avevo detto;.."
"che cosa hai combinato, stavolta?"
" é pigro"
"non si applica"...
Le reazioni dei bambini Posoono essere:" non ha fiducia in me", "non sono capace", "non imparerò mai","non mi và bene neanche una" ,...
R.F. ha scritto un libro con un titolo provocatorio" Se mi ami, non accettarmi per quello che sono"( appena posso lo leggerò e se riesco vi racconterò.Il problema è che a volte ci rassegnamo che un bambino, o un a persona o disabile vanno accettati con rassegnazione, invece bisogna accettarli con i loro limiti, ma dobbiamo lottare per cambiarli e arricchirli
Il cambiamento non è facile, perchè a volte si ha paura di non riuscire, di deludere le persone che amiamo, poi è ancora più duro quando si ha l'etichetta ; " sei la pecora nera" o "sei il bravo ometto"( mi potrebbe contestare per l'espressione ma, un bambino è un bambino non può essere un adulto in minuatura!).
buona riflessione e un ciao Anto
A volte potrebbe succedere che un bambino o un adulto evitano di affrontare un problema, quando esso è troppo complicato, dando per scontato che non si trovi soluzioni.
Bisogna ricordarsi che le sfide ci servono per crescere,stimarsi nelle cose riuscite e conoscere.
Molte volte noi adulti tendiamo di decidere per loro, privando della loro capacità di scelta. Ritengo che a volte è importante che noi ci imponiamo,però ni dobbiamo anche motivare le nostre scelte, ad esempio Y non mangia le verdure e la frutta, solo wustel e patatine,devo insegnargli anche se quei cibi non gli piacciono, li deve mangiare per le vitamine, ecc.
Se ad esempio Y va male in matematica, anche quando s'impegna, noi partiamo con l'idea" E' inutile che studi matematica, tanto non sei portato", allora come farà affrontare il compito di matematica? Noi ogni giorno nei bambini suscitiamo tabù, paure, curiosità, pregiudizi, pareri e anche desiderio d'iniziativa. Ad esempio se faccio sostegno ad un bimbo ipercinetico e dò per scontato che non imparerà mai le regole, "la profezia si autovera"
Secondo R.F se un compito è difficile conviene presentato come una sfida e,secondo me insegnamo il gusto della conquista e dell'impegno., Lui direbbe di trasmettere il gusto della scoperta, di fargli il tifo, ma l'ultima cosa dà non sottovalutare, dobbiamo stimorlo a progedire, ma presentargli cose accessibili ( non troppo facile e nè troppo difficili).
La mediazione della possibilità del cambiamento, decimo criterio.
Vorrei partire da alcune frasi :
"Sei il solito pasticcinone"
"non impari mai dai tuoi sbagli"
" ma perchè non t'impegni"
"te l'avevo detto;.."
"che cosa hai combinato, stavolta?"
" é pigro"
"non si applica"...
Le reazioni dei bambini Posoono essere:" non ha fiducia in me", "non sono capace", "non imparerò mai","non mi và bene neanche una" ,...
R.F. ha scritto un libro con un titolo provocatorio" Se mi ami, non accettarmi per quello che sono"( appena posso lo leggerò e se riesco vi racconterò.Il problema è che a volte ci rassegnamo che un bambino, o un a persona o disabile vanno accettati con rassegnazione, invece bisogna accettarli con i loro limiti, ma dobbiamo lottare per cambiarli e arricchirli
Il cambiamento non è facile, perchè a volte si ha paura di non riuscire, di deludere le persone che amiamo, poi è ancora più duro quando si ha l'etichetta ; " sei la pecora nera" o "sei il bravo ometto"( mi potrebbe contestare per l'espressione ma, un bambino è un bambino non può essere un adulto in minuatura!).
buona riflessione e un ciao Anto

mercoledì 26 gennaio 2011
I dodici criteri di R.F. e la mia piccola esperienza. (segue)
Oggi parliamo del ottavo criterio: la mediazione di un comportamento di ricerca, scelta e conseguimento degli scopi
Generalmente pensiamo che il nostro scopo con i bambini è di avere degli obiettivi e invece dobbiamo creare condizioni che il bambino o il ragazoo si pone degli obiettivi,deve trovare i suoi mezzi per pianificare le sue scelte e agire,noi siamo solo gli intermediari.
Spesso non è semplice ad applicare perchè non ci è stato insegnato di porci un obiettivo personale, ma anzi ci è stato posto.
Il segnare al bambino di pensare un obiettivo realizzabile è importante perchè compre la distinzione dalla fantasia al reale, prima dobbiamo farlo riflettere come ottiene , i suoi punti di forza e deboli.
Noi dobbiamo insegnare a loro a proiettarsi nel futuro. Ricordiamo che sviluppare attitudini chiede pazienza, volontà e preseveranza.
Ieri a casa mia è venuto un bimbo di 5 anni, lo chiameremo A, per motivi di privacy, per socializzare con lui sono dovuta partire da qualcosa che gli interessava.Il suo interesse erano le bandiere.avevo fogli bianchi, una pagina disegnata di bandiere, bastocini, scoch e fogli bianchi e acquarelli.
Ho dato qualche consiglio, ma A ha scelto le bandiere da colorare,quando ha visto che erano bellissime, era orgoglioso delle sue opere. Da una semplice attività ho scoperto che sa i colori, come memorizza, come ragiona.
Sappendo che A, lo seguirò per 15 giorni circa, ho come obiettivo di partire dalle sue potenzialità.
Credo che per insegnare un bambino ad essere autonomo, socievole, si deve partire dalle potenzialità, invece spesso quando capitano casi sociali, si parte dagli eventi negativi, dai limiti. ok,a noi queste informazioni servono, però per rendere una persona speciale dobbiamo pensare e trovare qualcosa di speciale. ciao Anto
Generalmente pensiamo che il nostro scopo con i bambini è di avere degli obiettivi e invece dobbiamo creare condizioni che il bambino o il ragazoo si pone degli obiettivi,deve trovare i suoi mezzi per pianificare le sue scelte e agire,noi siamo solo gli intermediari.
Spesso non è semplice ad applicare perchè non ci è stato insegnato di porci un obiettivo personale, ma anzi ci è stato posto.
Il segnare al bambino di pensare un obiettivo realizzabile è importante perchè compre la distinzione dalla fantasia al reale, prima dobbiamo farlo riflettere come ottiene , i suoi punti di forza e deboli.
Noi dobbiamo insegnare a loro a proiettarsi nel futuro. Ricordiamo che sviluppare attitudini chiede pazienza, volontà e preseveranza.
Ieri a casa mia è venuto un bimbo di 5 anni, lo chiameremo A, per motivi di privacy, per socializzare con lui sono dovuta partire da qualcosa che gli interessava.Il suo interesse erano le bandiere.avevo fogli bianchi, una pagina disegnata di bandiere, bastocini, scoch e fogli bianchi e acquarelli.
Ho dato qualche consiglio, ma A ha scelto le bandiere da colorare,quando ha visto che erano bellissime, era orgoglioso delle sue opere. Da una semplice attività ho scoperto che sa i colori, come memorizza, come ragiona.
Sappendo che A, lo seguirò per 15 giorni circa, ho come obiettivo di partire dalle sue potenzialità.
Credo che per insegnare un bambino ad essere autonomo, socievole, si deve partire dalle potenzialità, invece spesso quando capitano casi sociali, si parte dagli eventi negativi, dai limiti. ok,a noi queste informazioni servono, però per rendere una persona speciale dobbiamo pensare e trovare qualcosa di speciale. ciao Anto
domenica 23 gennaio 2011
I dodici criteri di R.F. e la mia piccola esperienza. (segue)
Il quinto criterio riguarda il controllo del comportamento.
Generalmente chi è impulsivo tende a non conoscere i motivi delle proprie azioni,
il primo passo per controllare codesta impulsività sta nel osservare in modo esterno e decidere per controllare.Non voglio sopprimere l'impulsità, anche essa ha il suo positivo, a volte ci troviamo dei pericoli che bisogna essere veloci a rispondere, ad esempio se ti scotti con l'acqua calda è ovvio mettere la mano nell'acqua fredda.non significa neanche sopprimere la spontaneità.
A volte è utile farsi un programma, ad esempio ci sono bimbi scoordinati che hanno bisogno di tempo e mettere in sequenza i vari passi da fare.
la programmazione è utile per chi lavora, ma è utile al bambino per visualizzare il suo futuro.
Il sesto la mediazione partecipativa.( qui ci sto ancora pensando....)
Il settimo l'individualizzazione e la differenziazione.
Sarebbe interessante guardare il film "stelle sulla terra", per spiegare che ognuno è speciale.
Posso dire che è importantissimo affermare la propria individualità, perché permette un confine tra sé e gli altri, si assume la responsabilità delle proprie azioni.
Generalmente chi è impulsivo tende a non conoscere i motivi delle proprie azioni,
il primo passo per controllare codesta impulsività sta nel osservare in modo esterno e decidere per controllare.Non voglio sopprimere l'impulsità, anche essa ha il suo positivo, a volte ci troviamo dei pericoli che bisogna essere veloci a rispondere, ad esempio se ti scotti con l'acqua calda è ovvio mettere la mano nell'acqua fredda.non significa neanche sopprimere la spontaneità.
A volte è utile farsi un programma, ad esempio ci sono bimbi scoordinati che hanno bisogno di tempo e mettere in sequenza i vari passi da fare.
la programmazione è utile per chi lavora, ma è utile al bambino per visualizzare il suo futuro.
Il sesto la mediazione partecipativa.( qui ci sto ancora pensando....)
Il settimo l'individualizzazione e la differenziazione.
Sarebbe interessante guardare il film "stelle sulla terra", per spiegare che ognuno è speciale.
Posso dire che è importantissimo affermare la propria individualità, perché permette un confine tra sé e gli altri, si assume la responsabilità delle proprie azioni.
sabato 22 gennaio 2011
I dodici criteri di R.F. e la mia piccola esperienza.
IIl primo riguarda l'intenzione e la reciprocità.
Quando vogliamo insegnare dobbiamo metterci la volontà, ma anche verificare se l'apprendimento è stato interiorizzato da chi impara, e ci sono delle volte che siamo costretti a ripetere, a volte dobbiamo trovare modi diversi per spiegare.
L'altro ieri con i bimbi ho studiato la differenza tra discorso diretto e indiretto in italiano, dopo ognuno ha fatto i compiti autonomamente,ma a volte dove ripetere i vari passaggi e le definizioni e prendere il quaderno delle regole d'italiano.
Il secondo riguarda la trascedenza.
Spesso si tende a insegnare senza spiegare il perché o cosa gli servirà. A me è successo di trovarmi un bimba che non vuole impari le operazioni in matematica, perché secondo lei, la sua insegnante non è brava.
Questa bimba sarà una futura cuoca, si sa che in cucina bisogna usare la matematica, ad esempio ricordarsi che un kg è mille grammi, se la ricetta è per 4 persone, hai 8 ospiti, allora dovrai moltiplicare le dosi.
Questa è stata la mia motivazione a spingere a questa bimba a studiare matematica, perché lei vuole diventare una cuoca.
Il terzo è la trasmissione del significato.
Si conosce meglio il mondo, le cose che ci circondano, la realtà ecc se ogni cosa la carichiamo di significato.
La mia curiosità mi aiutato a laurearmi, i bimbi che seguo quando sbagliamo ci ridono sopra (in modo simpatico), ma si ricordo di quel argomento.Imparare a memoria una serie di nozioni, che barba!
Il quarto è la trasmissione al senso di competenza.
( questo parlerò più avanti, quando vi parlerò dei diversi stili di apprendimento).
Vi dico che un bambino che si sente capace, si sentirà più autonomo e si stimerà di più. bisogna trovare le condizioni che lui possa sperimentare il successo.
A volte dobbiamo sospendere i nostri giudizi, ad esempio mi è antipatico, lo ritengo incapace, mi fa arrabbiare., non è semplice, ma a volte cambiare ottica è importante perchè possiamo non inculcare la sfiducia, ma sperare il miglioramento.
E' difficile da attuare, ci vuole tempo, ho imparato se voglio dei miracoli nell'apprendimento o nell' educazione, devo interrogarmi e avere fede nelle sue capacità.
ci sono diverse tecniche. analizzare i successi e gli insuccessi,dividere un obiettivo difficile in picoli passi.
Quando vogliamo insegnare dobbiamo metterci la volontà, ma anche verificare se l'apprendimento è stato interiorizzato da chi impara, e ci sono delle volte che siamo costretti a ripetere, a volte dobbiamo trovare modi diversi per spiegare.
L'altro ieri con i bimbi ho studiato la differenza tra discorso diretto e indiretto in italiano, dopo ognuno ha fatto i compiti autonomamente,ma a volte dove ripetere i vari passaggi e le definizioni e prendere il quaderno delle regole d'italiano.
Il secondo riguarda la trascedenza.
Spesso si tende a insegnare senza spiegare il perché o cosa gli servirà. A me è successo di trovarmi un bimba che non vuole impari le operazioni in matematica, perché secondo lei, la sua insegnante non è brava.
Questa bimba sarà una futura cuoca, si sa che in cucina bisogna usare la matematica, ad esempio ricordarsi che un kg è mille grammi, se la ricetta è per 4 persone, hai 8 ospiti, allora dovrai moltiplicare le dosi.
Questa è stata la mia motivazione a spingere a questa bimba a studiare matematica, perché lei vuole diventare una cuoca.
Il terzo è la trasmissione del significato.
Si conosce meglio il mondo, le cose che ci circondano, la realtà ecc se ogni cosa la carichiamo di significato.
La mia curiosità mi aiutato a laurearmi, i bimbi che seguo quando sbagliamo ci ridono sopra (in modo simpatico), ma si ricordo di quel argomento.Imparare a memoria una serie di nozioni, che barba!
Il quarto è la trasmissione al senso di competenza.
( questo parlerò più avanti, quando vi parlerò dei diversi stili di apprendimento).
Vi dico che un bambino che si sente capace, si sentirà più autonomo e si stimerà di più. bisogna trovare le condizioni che lui possa sperimentare il successo.
A volte dobbiamo sospendere i nostri giudizi, ad esempio mi è antipatico, lo ritengo incapace, mi fa arrabbiare., non è semplice, ma a volte cambiare ottica è importante perchè possiamo non inculcare la sfiducia, ma sperare il miglioramento.
E' difficile da attuare, ci vuole tempo, ho imparato se voglio dei miracoli nell'apprendimento o nell' educazione, devo interrogarmi e avere fede nelle sue capacità.
ci sono diverse tecniche. analizzare i successi e gli insuccessi,dividere un obiettivo difficile in picoli passi.
un'occhiata sul metodo Feuestein e un piccolo confronto con il mio doposcuola casalingo.
Ho sempre desiderato aiutare i bambini che hanno delle difficoltà, perché anch'io le ho avute per la mia dislessia. Ho deciso pian piano di documentami su Reuven Feustein perché sostiene che l'intelligenza si può modificare e quindi migliorare. Se possiamo trasformare l'intelligenza allora possiamo anche insegnarla!
Il metodo di R.F. (abbrevio per comodità) si basa su tre principi:
1. la diagnosi delle potenzialità di apprendimento.
2.Il programma di arricchimento strumentale(PAS)
3.I criteri della mediazione.
L'intelligenza la definisco come un'insieme di abilità e processi metali che ci permettono di conoscere la realtà e risolvere i problemi che dobbiamo affrontare.Vorrei ricordare che nel 2000 lo scienziato Kandel con i suoi esperimenti ha mostrato che possiamo cambiare un comportamento,per sino l'intera struttura del cervello( ha ricevuto un premio nobel!).
Adesso parlerò dei dodici criteri di mediazione, confrontando con la mia piccola esperienza.
I dodici:
Il metodo di R.F. (abbrevio per comodità) si basa su tre principi:
1. la diagnosi delle potenzialità di apprendimento.
2.Il programma di arricchimento strumentale(PAS)
3.I criteri della mediazione.
L'intelligenza la definisco come un'insieme di abilità e processi metali che ci permettono di conoscere la realtà e risolvere i problemi che dobbiamo affrontare.Vorrei ricordare che nel 2000 lo scienziato Kandel con i suoi esperimenti ha mostrato che possiamo cambiare un comportamento,per sino l'intera struttura del cervello( ha ricevuto un premio nobel!).
Adesso parlerò dei dodici criteri di mediazione, confrontando con la mia piccola esperienza.
I dodici:
- Intenzionalità e reciprocità;
- Trascendenza;
- Mediazione del significato;
- Mediazione del senso di competenza;
- Mediazione della regolazione e del controllo del comportamento;
- Mediazione del comportamento di condivisione;
- Mediazione dell'individualità e della differenza psicologica;
- Mediazione della ricerca, della pianificazione e del conseguimento degli scopi;
- Mediazione della sfida nei confronti di sè stessi, della ricerca della novità e della complessità;
- Mediazione della consapevolezza della modificabilità umana e del proprio cambiamento;
- Mediazione dell'alternativa ottimistica;
- Mediazione del sentimento di appartenenza alla colletti
giovedì 13 gennaio 2011
favole.
Stasera cercavo delle favole, che si potessero ascoltare.
Spesso succede che noi grandi siamo stanchi di raccontare, ho trovato questo blog.
Spesso succede che noi grandi siamo stanchi di raccontare, ho trovato questo blog.
Il signor Walter ha una voce meravigliosa, chi è curioso e piacciono le favole come me, consiglio. Ciao Anto
vedete il link http://www.walter.bz/podcast/
domenica 9 gennaio 2011
La canzoncina di Gennaio
Festa del battesimo di Gesù

Domani iniziano le scuole ed io riprendo con i bambini a far lezione.
Oggi che tristezza vedere che nella sala non c'era più l'abero di Natale,
ancor di più sarà smontare i presepi.
Un anno è passato,
chi sà cosa attenderò in quest'anno.
Ad ognuno
auguro che sia un anno di speranze.
Baci
Anto
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