In bocca al lupo

Caro Amico, spero che quello che ho studiato e quello che faccio o penso, porti buon frutto. Se hai consigli da darmi, li ascolto volentieri.



Porta pazienza per i miei errori di scrittura, sono un po' dislessica.

In bocca al lupo per tuoi progetti.



Grazie. Anto















sabato 22 gennaio 2011

I dodici criteri di R.F. e la mia piccola esperienza.

IIl primo riguarda l'intenzione e la reciprocità.
Quando vogliamo insegnare dobbiamo metterci la volontà, ma anche verificare se l'apprendimento è stato interiorizzato da chi impara, e ci sono delle volte che siamo costretti a ripetere, a volte dobbiamo trovare modi diversi per spiegare.
L'altro ieri con i bimbi ho studiato la differenza tra discorso diretto e indiretto in italiano, dopo ognuno ha fatto i compiti autonomamente,ma a volte dove ripetere i vari passaggi e le definizioni e prendere il quaderno delle regole d'italiano.

Il secondo riguarda la trascedenza.

Spesso si tende a insegnare senza spiegare il perché o cosa gli servirà. A me è successo di trovarmi un bimba che non vuole impari le operazioni in matematica, perché secondo lei, la sua insegnante non è brava.
Questa bimba sarà una futura cuoca, si sa che in cucina bisogna usare la matematica, ad esempio ricordarsi che un kg è mille grammi, se la ricetta è per 4 persone, hai 8 ospiti, allora dovrai moltiplicare le dosi.
Questa è stata la mia motivazione a spingere a questa bimba a studiare matematica, perché lei vuole diventare una cuoca.

Il terzo è la trasmissione del significato.

Si conosce meglio il mondo, le cose che ci circondano, la realtà ecc se ogni cosa la carichiamo di significato.
La mia curiosità mi aiutato a laurearmi, i bimbi che seguo quando sbagliamo ci ridono sopra (in modo simpatico), ma si ricordo di quel argomento.Imparare a memoria una serie di nozioni, che barba!

Il quarto è la trasmissione al senso di competenza.

( questo parlerò più avanti, quando vi parlerò dei diversi stili di apprendimento).
Vi dico che un bambino che si sente capace, si sentirà più autonomo e si stimerà di più. bisogna trovare le condizioni che lui possa sperimentare il successo.
 A volte dobbiamo sospendere i nostri giudizi, ad esempio mi è antipatico, lo ritengo incapace, mi fa arrabbiare., non è semplice, ma a volte cambiare ottica è importante perchè possiamo non inculcare la sfiducia, ma sperare il miglioramento.
E' difficile da attuare, ci vuole tempo, ho imparato se voglio dei miracoli nell'apprendimento o nell' educazione, devo interrogarmi e avere fede nelle sue capacità.
ci sono diverse tecniche. analizzare i successi e gli insuccessi,dividere un obiettivo difficile in picoli passi.

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