Le cause che possono generare un insuccesso scolastico sono: differenti codici e sistemi linguistici ed etnici impiegati dal contesto famigliare dell’alunno rispetto quelli adottati dalla scuola; procedure mentali diverse tra chi apprende e chi insegna; difficoltà che incontra un alunno a gestire la relazione tra il proprio vissuto e gli apprendimenti scolastici ed extrascolastici.
Secondo De La Garanderie la scuola dovrebbe servire per imparare ad imparare, invece gli alunni ascoltano la lezione passivamente, gli insegnanti spiegano i fenomeni, i concetti, le nozioni e lasciano ai primi il compito di costruirsi un metodo di studio a casa. Succede spesso che i docenti si lamentino perché gli allievi non si applicano e non hanno metodo, attribuendo la responsabilità del fallimento nello studio al ragazzo ed alla sua famiglia mentre, ignorando gli stili cognitivi del ragazzo, si limitano ad un insegnamento unilaterale senza cercare un feedback; premiano gli studenti capaci e non vanno incontro a quelli disagiati che hanno, forse, dei problemi socio-famigliari, che non sono seguiti da nessuno ed anzi vengono puniti con brutti voti e bocciature. Alla fine dell’anno scolastico vengono assegnati i compiti delle vacanze e si fa finta di credere che gli alunni siano capaci di amministrarli: alcuni li finiscono in fretta per riposarsi e altri, un po’ più pigri, si riducono agli ultimi giorni e si dà per scontato che siano eseguiti con diligenza e assiduità.

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