In bocca al lupo

Caro Amico, spero che quello che ho studiato e quello che faccio o penso, porti buon frutto. Se hai consigli da darmi, li ascolto volentieri.



Porta pazienza per i miei errori di scrittura, sono un po' dislessica.

In bocca al lupo per tuoi progetti.



Grazie. Anto















lunedì 21 febbraio 2011

Le sette modalità per sviluppare l'intelligenza. (segue)

Oggi vi parlo delle due ultime modalità.
La mediazione della memoria e del ricordo.
Il semplice "io ricordo.."rappresenta la possibilità della nostra coscienza di attingere il passato per anticipare il futuro.Se andiamo indietro con il tempo ci possiamo ricordare la sgridata dalla mamma quando andavamo male a scuola, le favole raccontante, i giochi fatti con gli amici, ecc.
La parola ricordare deriva dal latino recordare che significa riportare al cuore.Oggi gli inglesi e i francesi usano espressioni per memorizzare come learn by heart  e apprendre par coer, Imparare con il cuore.
Stimolare la memoria non significa costringere ripetere eserci mnemonici, ma provare forti emozioni, sapori, colori, suoni e profumi, ecc.
Ad esempio il bambino vive un momento magico quando è natale, scambio dei doni, la messa,si riposa dallla scuola,i dolci,la canzoni natalizie,l'albero, ...da grande può darsi che non rispetta le varie tradizioni,ma collegarà il Natale come un momento di pacificazione e di gioia.
La mediazione dell'attitudine a porsi domande.
L'arte della domanda è difficile e delicata. per fare una buona domanda si deve sapere cosa si mette in gioco e come. Ci sono momenti che i bambini (circa tra i 4 anni massimo sei anni) che chiedono sempre perchè di ogni cosa.Il motivo è semplice è che il bambino non si accontenta più di vedere il mondo com'è, ma vuole conoscere sapere le cause ed effetti.
Feurstein sostiene che la domanda serve per iniziare un dialogo e un'interazione, propone di non rispondere alle sue domande con altre domande per stimolare il suo momento di esaminare la realtà.

Su queste modalità ci sarebbero molti esempi da dire, peròesse si collegano agli 11 criteri.

domenica 20 febbraio 2011

Le sette modalità per sviluppare l'intelligenza. (segue)

Oggi vi parlo della mediazione del gioco simbolico.
Il gioco simbolico è un modo che usano i bambini per imitare la realtà,per conoscere il mondo,sviluppa anche il pensiero ipotetico e logico. vi faccio un esempio con due nomi inventati per dirvi che cos'è il gioco simbolico.Mettiamo che Giorgia e Filippo vogliono giocare maestra e alunno, allora uno starà sul tavolo a scrivere e l'altra gli detta le regole, oppure il giocare al dottore, a fare finta di essere al supermercato. ecc.
I bimbi fanno finta e loro giochi devono essere flessibili, ad esempio la bambina vuole darti una tazza di caffè, l'altro deve pensare che sta bevendo la sostanza, anche se non c'è, l'altra cosa qualsiasi oggetto va bene,un cilidro di carta può essere un canocchiale, o un telescopio, o una bottiglia,o un flauto, ecc.
Il gioco simbolico sviluppa l'empatia, il classico"mettersi nei panni degli altri",questo è utile per le emozioni, ad esempiose cadè il bambolotto, lo disinfettano come un bambino piccolo e lo consolano.
A volte si dà poca importanza al gioco simbolico, non si tiene conto delle diverse funzioni: sviluppa la creatività,il pensiero ipotetico ed infine è uan tecnica utile per risolvere i conflitti tra genitori e figli, tra fratelli, ecc.
Viva il gioco!

"ll bambino che non gioca non è un bambino,
ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre
il bambino che ha dentro di sé."
Pablo Neruda

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venerdì 18 febbraio 2011

Le sette modalità per sviluppare l'intelligenza. (segue)

Oggi vi parlo della mediazione del comportamento imitativo.

 I bambini  sin da piccoli imparano dall'esempio degli adulti, ad esempio il neonato imitata la madre quando fa la linguaccia, o sorride, o fà il broncio.
Ci sono momenti che i bambini cercano di prendere la propria iniziativa,e noi adulti abbiamo paura che combini dei pastici, ad esempio imparare a mangiare da solo.
Dobbiamo ricordarci che l'imitazione è una delle  prime forme di apprendimento.
Feuerstein ci consiglia ceh a posto di disperarci dei pastici, noi dovremmo fargli da esempio e aiutarli nei loro tentativi.
 Adesso prendo in esame alcuni ostacoli.

1. la fretta.
 Se affidiamo ad un bambino di eseguire un compito, guardiamo se ha voglia e se ha tempo.
se pretendo che Z. mi apparrecchia la tavola in modo perfetto, ma ha voglia di guardare i cartoni, è chiaro  che non rispetterà le nostre aspettative,però possiamo tentare di chiedere di mettere le posate.
Sono dieci giorni che sto insegnando a un bimbo di sei anni di apparrecchiare, lo faccio di sera perchè ho più tempo.
2. la sfiducia.
Noi dobbiamo stare attenti a non dare delle etichette, ad esempio. "Non sono sicura che riescia ad andare alla coop a prendermi il pane", "E' timido, quindi non si trova bene agli scout"...
I pregiudizi non danno la possibilità di crescere, di diventare autonomi. E' chiaro he bisogna essere graduali, se A che ha 12 anni e vuole tentare gli scouts, posso pensare che non sia trovato bene agli scouts, ma non posso impedigli una seconda occasione.
 3. Il perfezionismo.
Quante volte ci siamo trovati in alcuni occasioni che volevamo che il compito fosse voluto come volevamo noi e non come riusciva il bambino.
Anni fà ho avuto una discussione con una mia amica che fa dei campi giochi.Lei è una perfezionista, se fà un oggetto con il bambino lo vuole perfetto. I genitori pagano e vogliono vedere le cose belle, ma per me è un oggetto è bello se ha qualcosa di originale , qualcosa voluto dal bambino.Nonostante sia una cha non abbia un gran polso, però capisco che non è facile da non intervenire.
A voi non vi dà fastidio quando sentite non metteti quel maglione,non stare con le mani in tasca, muoveti,dove vai e che fai, ve lo ripetano fino alla nausea? a me,sì..
4.Il vittimismo.
Per esempio "Mi tocca pensare tutto a me", "non vedi che ho da fare?",...queste non sono frasi che spingono a un bambino ad dare una mano, anzi loro si irritano e scappano, ed io direi "Chi me lo fà fare?"
Dato che l'apprendimento avviene attraverso l'imitazione Feurstein  ci consiglia di non dare compiti complessi e troppo generici, ad esempio mettere a posto la stanza, ma proporgli di mettere bene i vestiti sullla sedia,anche di aiutarli solo se lo chiedono loro, di mostrare la nostra fiducia, non stancarsi di ripetere.
Quello che sostengo io, l'educazione ai nostri bimbi ci vuole molta pazienza, ottimismo, impegno, poi i risultati si vedono. la cosa importante è seminare i semi buoni. Ciao Anto

mercoledì 16 febbraio 2011

Le sette modalità per sviluppare l'intelligenza. (segue)

Oggi vi parlo della mediazione della capacità di astrazione.

Per avere la capacità di astrarre dobbiamo per prima cosa sapere più parole e conoscere il significato, quindi anche i bambini impararno a astrarre pian piano.
Per esempio se il bambino dovrà imparare la categoria dei cani, l'insegnante del nido d'infanzia gli spiegherà che i cani gli farà vedere sono di diverse razze, ma hanno degli aspetti comuni.
Feuersteine consiglia che dopo i tre anni di cercare di rivolgersi al bambino in modo meno infantile,questo non vuole dire di trattarlo come un adulto. E' stato dimostrato che un bambino più ha un patrimonio di lessico ricco è più facile per lui ad esprimersi.
Egli consiglia di evitare di fronte ad agli altri di correggerlo, ad esempio il bimbo si sbaglia da del tu alla persona anziana e non del lei.in questo caso teniamo conto che non tutti i giorni il bimbo ha occasione di dare del lei alle persone estrane, secondo si potrebbe sentire umiliato e perdere il filo del discorso.
Per me la cosa migliore è usare la dolcezza, e spiegargli appena c'è l'occasione del errore, senza mortificarlo.
Un altro consigli che dà feuerstein è anche di ascoltare il bambino senza interromperlo quando parla,però so che per noi grandi è difficile rispettarlo, perchè essi sono lenti e noi abbiamo intenzione di fare altre cose,ma è un modo per insegnargli ad ascoltare, rispettare e farsi ascoltare.
L'altra cosa che concordo con Feuestein di limitare l'uso delle parolaccie, perchè sono spregevoli, impoveriscono.
Ricordiamo che l'uso delle parole possono ferire o di rendere felice le  persone.

lunedì 14 febbraio 2011

Le sette modalità per sviluppare l'intelligenza. (segue)

Oggi vi parlo della mediazione del linguaggio.

Il linguaggio viene usato per quattro motivi: per trasmettere messaggi, per ricordare eventi importanti, per comunicare con gli altri e per riflettere (il linguaggio ci serve come specchio per i nostri pensieri).
I balbetti, le lallazioni, il pianto sono i primi mezzi che il bambino piccolo li usa per comunicare.
I bambini piccoli  imparano a distinguere i suoni linguistici da quelli non linguistici, per esempio dagli starnuti, colpi di tosse dalle parole.
di solito un bimbo di un anno conosce 4 o 5 parole, tra 18 mesei e il 24 mesi ne conose 50 parole e si arriva 10000 parole tra 4-5 anni.
L'unica cosa che chiedo di essere cauti a pensare che un bambino che ha una buona parlatina sia più intelligente di uno che non riesce a parlare.

Quando un bimbo non parla, bisogna di munirsi di pazienza,possiamo aiutarlo a pronuciare i nomi degli oggetti che ci indica, oppure chiedergli di indicarci l'oggetto che noi chiediamo:" Dove l'asciugamano?",
oppure quando ci aiuta a sistemare le cose gli diciamo:" Laviamo i piatti, pieghiamo i tovaglioli..."

Feuerstein sostiene che non bisogna premiare il mutismo, però possiamo offrigli un alternativa, così  il bimbo non si sente frustato se sente un termine che non è famigliare.Ad esempio se abbiamo in mano un bicchiere di acqua e uno di succo, chidiamo a lui cosa preferisce, cercando anche di fargli pronuciare le parole.
un altra cosa che ci conglia Feuerstein di fare un esempi per spiegare il significato della parola:" il bicchiere può tenre l'acqua, il latte, il tè, lo zucchero...", "adesso che cosa ti dò in mano?"...
Un'altra cosa che consiglia è di nominare un oggetto che non è presente, ad esempio: " vuoi andare al parco dove ci sono gli amici o allo zoo a vedere gli animali?", forse il bimbo non conosce le parole zoo e parco, ma saprà collegarli con amici e animali e poi imparerà che cosa sono.
Per lo sviluppo cognitivo è fondamentale dare un nome alle attività che si svolgono tutti giorni: ad esempio laviamo le tazze ( staimo lavando le tazze), mettiamo a posto l'armardio.....
Anche leggere i libri sono importanti per sviluppare il linguaggio,è chiaro che dobbiamo guardare i tipi di libri ( non si può pretendere che ascolta i promessi sposi a 2 anni,sarà indicato un libricino di pimpa..)

Se a due anni non parlaci sono casi:
  1. Non parla, ma capisce tutto. Stiamo tranquilli, basta che  giochi con i suoi amici, vada alla asilo, arriverà un momento che parlerà
  2. non parla e non sembra  capire ciò che gli dice. Se vediamo che questo bambino fà di tutto per capirci e diventa violento quando non lo capiamo, può essere congliato fare un esame audiometrico, sentire uno specialista.
  3. Sono rarissimi i casiin un grave ritardo nel linguaggio è dovuto a disturbi di personalità.
Buona giornata.


difficolta-di-lettura

domenica 6 febbraio 2011

Le sette modalità per sviluppare l'intelligenza.

Secondo Feuerstein ci sono sette modalità per sviluppare l'intelligenza di un bambino piccolo.

1.La mediazione dell'attenzione.

Spesso la capacità di trovare nuove soluzioni può dipendere dall'attenzione.
I bambini nascono disattenti,l'attenzione si sviluppa gradualmente ad esempio il neonato impara ad ascoltare la voce del neonato.
La capacità di fissare l'attenzione verso un oggetto non è un processo naturale, ma è un apprendimento molto lento e graduale.
Spesso si fà l'errore che se pensiamo di dare troppi stimoli ai bambi diventono superintelligenti, dotati, invece creiamo confusione,instabilità
Come sostiene Feuerstein gli stimoli vanno selezionati e propostiin modo che il bambino scelga alcuni e altri li ignora.
Ad esempiovoglio che A, ha 6 anni, scoordinato e maldestro,sviluppa meglio la manualità.Non posso partire
con l'idea che mi costruisca con i lego una città, però posso proporre di costruire una piccola casetta dove mette la sua macchina, posso dargli diversi lego, lui può scegliere di costruire una piccola colonna. eccettera.
Ci sono diversi modi per cattura l'attenzione del bambino, bisogna considerare l'età e le sue caratteristiche.
Ad esempio non posso leggere un capitolo di Zanna bianca dI J Londor integrale ad un bimbo di 3 anni, ma sarà più indicato leggere un libricino di Pimpa, l'attenzione di un bimbo piccolo è più limitata.
L'ambiente e il nostro modo di comportarci influiscono sull'attenzione, ad esempio voglio che mio figlio mangi seduto e chiaccherando con me, allora non mi conviene leggere il giornale sul tavolo, accedere la tv e scrivere con il cell, saranno cose che farò dopo.
altra cosa se voglio insegnare che i giochi devono essere apposto, tutti i giorni devo mettermi con lui ad insegnare a mettere a posto, non farlo io solamente.
Ci sono tre cose fondamentali quando vogliamo che l'altro impara:
  1. stabile un contatto ( mi ha insegnato il nido se vogliamo che il bambino ci ascolti ci inchiniamo alla sua misura, bisogna sedersi per terra)
  2. spiegare il perchè ( mettiamo a posto i giochi così non si rovinano)
  3. parlargli con rispetto, il bimbo è un soggetto!Dobbiamo imparare essere brevi, chiari e diretti,quando gli comunichiamo.

Il concetto di intelligenza

Partiamo dall'idea che l'intelligenza è qualcosa che è in evoluzione,che possiamo insegnare.
Per me essere intelligente significa trovare le strategie per rispondere i compiti che ci capitano continuamente,ma significa, specialmente,saper ragionare con al propria testa.
Il termine di intelligenza deriva da verbo tendere verso,...
Vorrei che ognuno cercasse di tendere verso il nuovo, alla ricerca,alla sorpresa, ma non solo, valorizzare anche quelle cose vecchie e genuine che cì è stato insegnato, essere saggi.
L'intelligenza ha diverse sfaciatudini.
Thurstone sostiene che l'intelligenza sta nella capacità di adeguarsi nelle nuove situazioni,quindi esige una serie di diversi comportamenti.
Gardner sostiene che esistono sette tipi di intelligenza: linguistica, logicomatematica, spaziale (ad esempio chi fà sculture),cinetica ( è la capacità di muoversi: ad esempio il calciatore), musicale, interpersonale( ovvero la capacita di leadership, di condottiero), introspettiva ( ovvero la capacità di guardarsi dentro,ad esempio gli scrittori), naturistica (ad esempioi geologici).
 Il Quoziente intelletivo và bene per comprendere alcune lacune da recuperare, dove lavorarci,ma NON è LA VERITà ASSOLUTA CHE DETERMINA UNA PERSONA INTELLIGENTE O NON INTELLIGENTE.
 Secondo Feuerstein L'INTELLIGENZA PUò ESSERE INSEGNATA, APPRESA.
Teniamo conto delle 5 condizioni:
  1. Le persone possono essere modificate.
  2. La persona che sto educando può essere modificata.
  3. Io sono in grado di modificare la persona che educo.
  4. Posso o devo essere modificato:
  5. La società può essere modificata dai comportamenti delle singole persone che appartengono.
 Non diciamo a nessuno poverino non riesce a capire, non riesce ad affrontare questo..
Non diamo per scontato che quella persona non riuscirà mai, non migliorerà mai.
Siamo tutti intelligenti, abbiamo i nostri talenti!
"Nessuno è condannato alla sconfitta.Ciascuno trova in sè le risorse inaspettate per sviluppare appieno le proprie potenzialità"(Feuerstein)

giovedì 3 febbraio 2011

Amica mia. 25 nov 2010. Bologna

Questa è stata una mia poesia che è stata letta da Ivano Marescotti e dal Gruppo di lettura San Vitale, accompagnati dalla musica di Salvatore Sansone.
Si è svolto il 25 Novembre alle ore 21, presso l'ex convento di Santa Cristina.
Avevo partecipato un corso nel mio Ateneo e il tema riguardava sulla lotta contro la violenza della donna.

Amica mia.

Amica mia,
sono qui
che aspetto che tu mi parli.

Cosa ti è successo?
Chi ti ha strappato il tuo sorriso?
Chi ti ha rubato i tuoi sogni?
Chi ti  ha aspento la speranza di futuro migliore?

Amica mia,
parlarmi, per favore.

Non sopporto
vederti con gli occhi spenti
e bui come la notte.
Non sopporto
vederti spegnere
come una candela che si consuma.

Sono qui,
amica mia, guardarmi.

Non posso eliminare
il dolore che ti hanno dato,
ma, sono qui.

Amica mia,
se vuoi combattiamo insieme
le ingiustizie,
se vuoi coloriamo il mondo
e insegneremo ai nostri figli
l’amicizia, la lealtà, il coraggio, l’amore.

Amica mia,
sono qui.

Antonella Ferretti

Il discorso del Re

Un film che sarebbe interessante da vedere è "Il discorso del Re", parla del padre di Regina Elisabetta 2, l'attuale regina d'Inghilterra.
A me è piaciuto perchè gli autori sono molto umani, ad esempio questo Re balbetta: s'impegna a sconfiggere il suo limite,ci sono momenti che s'arrabbia.
E' bellissima l'amicizia che c'è tra il futuro Re e il suo "logopedista".
Secondo me è adatto a tutti,è dedicato, non ci sono scene che fanno paura.
L'unica cosa è che ognitanto al re scappano moltissime parolaccie.

Locandina italiana Il discorso del re
Alcune citazioni.

Perchè dovrei ascoltarvi?(G.Rush)

Perchè io ho una voce(C.Firth)

sì, è cosi (G.Rush)

Sarò il pazzo re Giorgio balbuziente



Buona visione.
Anto