In bocca al lupo

Caro Amico, spero che quello che ho studiato e quello che faccio o penso, porti buon frutto. Se hai consigli da darmi, li ascolto volentieri.



Porta pazienza per i miei errori di scrittura, sono un po' dislessica.

In bocca al lupo per tuoi progetti.



Grazie. Anto















venerdì 1 febbraio 2013

millerismo


MILLENARISMO EDUCATORE. (RIASSUNTO)
Di Fulvio De Giorni.

Gioachismo è un orientamento della spiritualità tardo-medioevale che trae origine dall’opera esegetica di Gioacchino da Fiore (1135-1202) e particolare dalla concezione della storia da lui sviluppata, seguita soprattutto in ambienti spirituali francescani della seconda metà del secolo XIII, in conformità ad un’interpretazione allegorica e tipologica della Bibbia, Gioacchino vedeva nella storia dell’umanità lo svolgersi dell’economia trinitaria attraverso il succedersi di tre età: l’Età DEL PADRE(Vecchio Testamento), l’età del Figlio (Nuovo Testamento) e la futura età dello Spirito. Tutta l’interpretazione della Sacra Scrittura è proiettata verso questa III età, indicata imminente, destinata ad essere l’età della Chiesa spirituale, dei liberi, dell’abbondanza dei carismi. Spesso il termine è usato per indicare più generiche attese escatologiche in cui sono ripresi temi giacchi-miti.
Il più importante degli illuministi mondani è Gotthold Ephraim Lessing (1729 – 1781). Lessing si occupò di religione dapprima in una serie di scritti minori, tra cui il Cristianesimo della ragione (1753) e Sull’origine della religione rivelata (1755). Il senso generale di queste opere è la difesa della religione naturale, fondata sulla ragione, e la critica di quella positiva, che nasce dalla necessità di appoggiare il potere politico su una religione pubblica. Un' esposizione letteraria di questa posizione è contenuta nel dramma Nathan il saggio, in cui l’ebreo Nathan racconta al Saladino la favola dei tre anelli di cui soltanto uno dovrebbe essere autentico. I tre anelli simboleggiano le tre grandi religioni monoteistiche: il giudaismo, il cristianesimo e l’islamismo. In realtà tutti e tre gli anelli sono soltanto l’imitazione di un anello originario andato perduto: la vera religione naturale e razionale. Ma la riflessione più matura di Lessing questi temi è conseguita nell’Educazione del genere umano del 1780, dove l’analisi della religione è congiunta alla formulazione di una filosofia della storia. In quest’opera Lessing assume una posizione di mediazione tra coloro che difendevano la validità della rivelazione e la sua autonomia dalla religione razionale ( come Wolff ) e coloro che escludevano la legittimità d’ogni forma di religione rivelata ( come Reimarus ). Lessing accetta la rivelazione, ma ne rifiuta il carattere soprannaturale, facendola coincidere con l'educazione progressiva del genere umano ad opera della ragione. Egli sostiene, infatti, che la rivelazione è per il genere umano ciò che l’educazione è per il singolo uomo: in entrambe i casi e lo scopo finale è quello del completo perfezionamento dell’uomo: vi è piana corrispondenza tra lo sviluppo del singolo e quello della specie. Entrambi possono giungere alla loro destinazione finale solamente tramite un processo di perfezionamento, che nell’individuo si configura come educazione, nel genere umano come rivelazione. Ma la rivelazione non è qualcosa di soprannaturale, che si contrappone radicalmente alla naturalità e alla razionalità dell’educazione individuale. Essa non è, infatti, altro che lo sviluppo della ragione dell’umanità, dal momento in cui essa, come il singolo bambino, intravede il vero soltanto attraverso la sollecitazione della sensibilità ( per mezzo dell’idea di un premio o di un castigo immediati ) ad una fase conclusiva in cui essa esplica in piena autonomia, come avviene nell’uomo maturo, tutte le sue facoltà conoscitive: Non la verità di cui ci si crede in possesso, ma il sincero sforzo per giungervi determina il valore dell’individuo … l’illusione del possesso rende pigri e presuntuosi; solo la ricerca tiene desti ed insonni. Se Dio tenesse nella sua destra tutta la verità e nella sua sinistra il solo eterno impulso verso la verità con la condizione di dover andare errando per tutta l’eternità e mi dicesse: " scegli. " , io mi precipiterei umilmente alla sua sinistra dicendo : " Padre , ho scelto ! La verità pura non è che per te solo !: il valore della vita è da Lessing ravvisato nel tendere stesso alla verità, quello che Platone aveva accostato all’eros. Ed è questo sentimento di sapore romantico che lo attrae verso Spinoza, verso l’idea dell’unità profonda di tutti gli esseri, che sarà tipica della fase conclusiva del pensiero del filosofo tedesco: l’individualità , egli dice , via  che ascende verso le fasi più alte del suo sviluppo , si dilata fino a includere l' universale , fino a farsi tutt' uno con esso . In questo quadro interpretativo Lessing , sulla scia di Giambattista Vico , articola lo sviluppo del genere umano in tre età , che corrispondono a tre livelli di coscienza religiosa e morale . La prima età è quella del giudaismo , nella quale l' educazione morale degli uomini , che si trovano ancora nell' infanzia dell' umanità , è imposta mediante premi e castighi immediati e sensibili . La seconda età coincide col cristianesimo : Doveva venire un pedagogo migliore , e strappar di mano al bambino il libro elementare ormai superato . E venne Cristo . Il cristianesimo , infatti insegno' il valore della purezza del cuore , della coscienza interiore, la superiorità dello spirito sull' esteriorità : il premio e la punizione non sono più di ordine sensibile , ma vengono differiti nella vita oltre la morte . A queste due epoche deve ora far seguito una terza età , che Lessing , richiamandosi consapevolmente a Gioacchino da Fiore , chiama l' età del nuovo Vangelo eterno . In questa pura età dello spirito , nella quale verità non ha più bisogno di rivelazione ma viene conosciuta direttamente dalla ragione , diventano superflui premi e castighi , sensibili o spirituali che siano : in essa l' uomo farà il bene per il bene e non perchè premiato da arbitrarie ricompense . Nell' ultima fase della sua vita tuttavia Lessing si avvicinò , probabilmente attraverso la lettura di Shaftesbury , al panteismo di Spinoza . In una lettera di Jacobi a Mendelssohn del 1783 ( che suscitò un vasto dibattito nella cultura contemporanea ) si dice che Lessing , un anno prima di morire , avrebbe sostenuto : I concetti ortodossi della divinità non fanno più per me : io non riesco a gustarli . En kai pan : "uno e tutto" Io non so nient' altro . Lessing si occupò ampiamente anche di estetica , come dimostrano opere quali il Laocoonte , del 1766 , o la Drammaturgia di Amburgo , degli anni 1767-69 . Egli sostiene che la bellezza non deriva da un particolare tipo di sensibilità  , ma dall' unità dell' azione drammatica , che conferisce armonia e coerenza interna all' opera d' arte , secondo l' insegnamento di Aristotele ( il quale aveva tuttavia individuato tre canoni della tragedia : l' unità di tempo , l' unità di luogo e l' unità di azione ) . Anche per quanto riguarda il fine dell' arte drammatica. Leissing riprende la tradizione aristotelica , sostenendo che il dramma deve descrivere non già che cosa ha fatto questo o quel singolo uomo , bensì che cosa farà ogni uomo di un certo carattere in certe circostanze , attribuendo così alla tragedia un valore universale e di catarsi delle passioni

Gioachismo e cultura storica come educazione nazionale.(PAG 26)

L’IDEA DI NAZIONE si è definita sul piano della memoria storica attraverso i documenti e i monumenti storici e dell’orgoglio nazionale.

STORIAGRAFIA CATTOLICA TRA ERUDIZIONE E NEOGUELFISMO.

ERUDIZIONE = possesso di molte conoscenze e informazioni in uno o più campi del sapere.

NEOGUELFISMO = Forma italiana del Cattolicesimo liberale nella prima metà del IX secolo, un esponente era Gioberti.
Tre caratteristiche fondamentali di questo periodo:
  1. tensione enciclopedica
  2. attenzione alle tematiche pedagogiche e alle esperienze educative
  3. sensibilità per le missioni.

MORONI pubblica Dizionario di erudizione storico ecclesiastico, che fa riferimento su G. da Fiore e CANTù scrive eretici italiani, MORONI ha un’idea positiva su G.da Fiore e invece Cantù l’ha neativa.

MORONI poneva la questione profetico di G.Da Fiore e affrontava il complesso problema dell’eterodossia .Moroni citava G da fiore in un ritratto di religioso certamente non eretico ed anzi per molti versi esemplare,anche se l’autore non esente da errori e fonte dalla quale erano derivati fraintendimenti ereticali.
In un clima europeo che riscopriva il Medioevo, una santa Caterina da Siena “Conciliatorista”, mentre Cesare Cantù studiò gli eretici del suo tempo, per esempio uno di questi era G.da Fiore.
Il fine e la caratteristica dei lavori di G.da fiore erano (secondo Cantù)la giustificazione e la glorificazione della vita monastica, alla quale tuttavia l’abate conferiva le forme di un certo rinnovamento sociale guidato dalla Provvidenza. Si passava così dal misticismo al pauperismo comunistico e al rifiuto della gerarchia ecclesiastica: e diceva”dio in tre epoche successive; nella prima il padre che opera per mezzo de patriarchi e profeti; nella seconda, il figlio che opera per mezzo degli apostoli e discepoli; nella terza, lo Spirito Santo che opera per mezzo dei frati.”Era naturale che quei libri fossero accolti passionalmente dai minori. Quello che veniva a condannare i possessi ecclesiastici, dal che facilmente si passava ad abolire la gerarchia e le funzioni sacerdotali.

IL NEOKANTISMO STORIOGRAFICO DI TOCCO.

Tocco era un neokantiano, laico e liberaldemocratico.La sua attenzione si appuntò sulla ricostruzione della storia culturale dell’eresia, individuando due grandi parabole: dall’eresia (catara) allo scisma 8Di Arnaldo) e dallo scisma ( di Gioacchino) all’eresia Degli apostolici).in realtà l’esigenza di una riforma morale della chiesa,per purificarne i costumi e riportarla alle origini evangeliche e anche del francescanesimo.
L’opera L’eresia nel Medioevo,dove Tocco ricordava come per Gioacchino, agli stati corrispondessero gli ordini, al primo stato l’ordine dei coniugati, con la missione di crescere e di moltiplicarsi:cominciò da Adamo e iniziò a dare i frutti con Adamo. Al secondo ordine dei sacerdoti: ebbe inizio in Uzzia e fruttifico con Cristo. Al terzo ordine i monaci  comincio da San Benedetto sarebbe dovuto vedersi con i frutti di Gioacchino Secondo l’analisi di Tocco, l’intenzione di Gioacchino era quella di concentrare tutta la storia dell’umanità in quella dell’ordine  sacerdotale.
 Tocco proponeva l’ipotesi che la dottrina di Gioacchino si connettesse strettamente con il catarismo che egli conosceva; ma egli presentava le idee di Gioacchino come montanismo redivivo..

Montanismo= movimento profetico apocalittico sorto dopo la metà del secondo secolo in frigia. Prende il nome dal il fondatore,che predicava l’imminente fine del mondo con la discesa della Nuova Gerusalemme. il fondatore è Montano.

DALLA SCUOLA ECONOMICO GIURIDICA A VOLPE.

VOLPE modificava il luogo dell’intelligenza storica e diceva di non voler studiare le idee religiose e intendeva che la comprensione delle eresie medioevali non stava in tale studio e neppure quello degli ideali sociali , ma piuttosto nell’analisi della storia sociale. era ciò la vita stessa dell’Italia comunale, con l’ascesa della borghesia, che poneva i presupposti  allo sviluppo delle eresie. Nelle sette ereticali si ritrovano tutte le scontenti, coloro che , pur in forme diverse, venivano emarginati. Aristocrazia cittadina e feudale, da una parte, plebe rurale e urbana dall’altra. Dolori e miserie,effetti sociali dell’industrializzazione delle maggiori città o dell’indebitamento dei contadini verso le borghesie urbane, formavano l’alveo psicologico per ansie apocalittiche ed attese palingenetiche.
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Educare all’eresia:Dante come riformatore religioso e profeta.(pag 47)

ERESIA  termine storico e religioso che indica un movimento religioso o le sue dottrine segnalato come deviante da un altro movimento religioso appartenente alla stessa tradizione religiosa.

Dante era il simbolo per eccellenza della nazione italiana, in quanto nazione senza stato ma con un’identità culturale e linguistica: così fu sentito dal Risorgimento.


INTERPRETAZIONI E POSTILLE GIOACHIMITE DI FOSCOLO.

Secondo Foscolo la divina commedia fu dettata da Dante in vista di una missione profetica alla quale si sentiva chiamato. La commedia era agli occhi del suo autore un Poema sacro, al quale ha posto mano cielo e terra. Da questa iniziazione prendeva le mosse la milizia di dante contro le libidini della Chiesa mondana. il fine del poema era di riformare tutta la disciplina, e parte anche dei riti e dei dogmi della chiesa papale. Dante compiva LA SUA MISSIONE RIDUCENDO ALLE SUE VISITE LA DOTTRINA DI San Paolo. Per evitare di incorrere in persecuzioni inquisitoriali, Dante dovette tenere nascosto il testo della divina commedia e pensare a un’eventuale resa pubblica dopo la sua morte. Foscolo non era convinto che dante si riferisse al genere di profezie, ma poneva il problema storico della fama di profeta attribuita a Gioacchino da Fiore. Tuttavia, presentando Dante come un precursore e intendendo la D. commedia come una nuova apocalisse, egli assegnava loro un valore educativo ed etico.

MAZZINI E L’EVANGELO ETERNO. LA TERZA ROMA:ROMA DEL POPOLO

1830/31 fondazione della Giovine Italia.
Mazzini superava la precedente influenza dei liberali dottrinari e giungeva  a un cristianesimo laicizzato, ad una fede in un Dio umanitario ad una religione rivoluzionaria del progresso. Legge Lessing e giunge all’Evangelo eterno. Tutto ciò che introduceva ad assiste sul prossimo avvento di un’epoca nuova e a esortare:” fate una rivoluzione una religione”. Mazzini scriveva una lettera ai preti italiani, proclamava morti il papato e il cattolicesimo e sulle rovine vedeva sorgere altri culti.

Non si trattava di distinguere la religione. Si trattava di riformarla alla prima impurità, di restituirla alla primitiva missione, e di portarla tutrice, auspice, e sanzione del progresso sociale e dell’umana felicità. Sul piano della filosofia sociale e politica che Mazzini riconosceva alle opere di dante.
La missione che Dio affidava all’Umanità alle nazioni non poteva compiersi dove non vi erano sentimenti di nazione, fede nella patria, consapevolezza unitaria di popolo.Ecco perché la rivoluzione era per Mazzini un’opera educativa e una missione religiosa.
Gioacchino era visto come profeta di una terza religione.

MAZZINI:DAL GIOACHISMISMO AL MILLENARISMO.(pag.67).

Tutta la prospettiva di Mazzini era pedagogica, egli insiste sul legame tra educazione e politica, sulla scuola come strumento essenziale dello stato moderno, sulla stretta interdipendenza tra educazione e democrazia e progresso sociale. Lo specifico mazziano stava nel fatto che rivoluzione (nazionale) ed educazione venivano a coincidere. La giovane Italia chiudeva il periodo delle sette e iniziava quello dell’associazione educatrice.
I mezzi che usavano la giovane  Italia sono Educazione e insurrezione. L’educazione cogli scritti,l’insurrezione dovrà fare in modo che risulti un principio di educazione nazionale.
Nell’opera Dei doveri dell’uomo di Mazzini, dove lui critica le ideologie della rivoluzione francese perché ha accresciuto la ricchezza nei paesi europei, ma non ha migliorata la condizione operai e si era sviluppata in ideologie machiavelliche o materialistiche. Gli uomini sono creature d’educazione, non nel senso ricreare, ma di educare!le rivoluzioni conquistano la libertà:libertà individuale. Questa libertà poteva essere goduta solo dagli individui delle classi agiate. Mazzini poneva il problema di una giustA CONCILIAZIONE  dei diritti di tutti, senza imposizioni tiranniche, non negava il progresso economico, ma lo voleva armonizzato alla giustizia sociale. la soluzione stava nell’educazione del dovere .Educazione del dovere:tutti siamo figli di Dio, dobbiamo vivere per gli altri, rendere se stessi e gli altri migliori.
La rivoluzione democratica dei doveri: essa avrebbe prodotto un’educazione non egoistica bensì impronta alla fratellanza. educarsi al dovere, per educare e per agire politicamente, verso la rivoluzione democratica.
La politica richiamava L’educazione; l’educazione implicava il dovere;il dovere aveva un fondamento nella religione; la religione rivelala la legge dell’umanità, cioè il progresso: ecco la dinamica del mazziniano Millenarismo educatore.

Il Mazzini vedeva succedersi nella storia tre grandi periodo politico-religioso. il mondo greco-romano aveva elaborato l’idea di libertà ma come privilegio politico di ristretti e divisi gruppi di cittadini. A questa epoca  corrispondeva il cristianesimo. la religione dello spirito stava per sorgere al posto del Figlio. Dei doveri dell’uomo: “L’origine dei vostri doveri sta in dio”. La definizione dei vostri doveri sta nella sua legge .la scoperta progressiva e l’applicazione della sua legge appartengono all’umanità.
Il millenarismo educatore mazziniano trovava la sua radice e il suo esito politico con impresso il carattere della rivoluzione nazionale e repubblicana .Il millenarismo rivoluzionario mazziniano caratterizzava la vita come missione educatrice, la missione di progresso, che la società doveva assumersi. Mazzini distingueva L’istruzione,che ha un ruolo strumentale e l’educazione che s’immedesima con la missione. L’educazione insegna quale sia il bene sociale, l’istruzione assicura all’individuo la libertà scelta dei mezzi per ottenere un progresso successivo nel concetto di bene.

L’incarnazione perfetta dell’apostolo, secondo il millenarismo mazziniano, fu realizzata dal patriota e poeta Goffredo Mameli, che i suoi versi, non belli, ma popolari,faceva oracolo della nuova Era e che morì ventenne difendendo la repubblica romana. La poesia di Mameli che più comunemente cantava l’ideologia e la fede del millenarismo educatore mazziniano era l’inno semplicemente titolato”Roma” del 1846. La prosa religiosa di Mazzini costruiva il culto del poeta e martire ,collocando Mameli in un sacro pantheon di eroi, ma guardando con la tensione millenaristica che lo contraddistingueva, ad una valenza educatrice del suo sacrificio.

Nicodemo Bianchi polemizzava la durezza contro le posizioni di Mazzini e  lo rimproverava perché mandava i giovani a morire inutilmente,e di voler impiantare in Italia una nuova religione. Mazzini non era cristiano.
Lo stato, secondo la visione di Mazzini, sarebbe stato per Bianchi una sorta di teocrazia, non meno illiberale dello stato confessionale cattolico, e intollerante, rivendicato dal “clero politico”, cioè dal Pio IX e dal cattolicesimo intransigente.

IDELAI E MOVIMENTI PALINGENETICI IN TOSCANA.(pag. 87)

Paligenetico= deriva da Palingesi= nella filosofia stoica, la rigenerazione del mondo dopo la conflagrazione universale .In alcune dottrine religiose, la rinascita dell’uomo dopo la morte.

La toscana fu uno dei centri culturali più significativi del risorgimento italiano, si svilupparono ideali palingenetici e movimenti religiosi eterodossi interpreto di un escatologismo chiliastico (=sinonimo di millerismo).

Centofanti sviluppò l’idea di una palingenesi del cristianesimo come strumento dell’avvento della “ére nouvelle” del rinnovamento sociale.La legge progressiva, secondo Centofanti, avrebbe coinvolto anche il cristianesimo e la chiesa cattolica avrebbe riguadagnato una centralità universale.

Montanelli era attratto dalla sociologia sansimoniana, dall’alternarsi di epoche critiche ed epoche organiche, dalla previsione di un prossimo periodo organico di pace e di lavoro. Si trattava di un cattolicesimo ostile alla autorità clerocratica alla linea di Dante.

IL MOVIMENTOGIUSDAVIDICO DI LAZZARETTI.

Gli anni un noto movimento popolare fece parlare di neo millenarismo in Toscana: si trattava dell’esperienza di davi Lazzaretti.
Compose poesie di intonazione patriottica richiamando Dante. Nell’ottobre 1868 si ritirò per circa sei mesi, nella Sabina, in una grotta di Montecalvo presso Montorio romano, dove ebbe delle visioni. Conobbe il frate Ignazio Micus, tedesco e di spiritualità rigidamente scettica, che fu a suo fianco sul Monte Labbro e forse gli ispirala costituzione. Nel 1870 Lazzaretti diede vita alla “società della santa Lega o fratellanza cristiana” si proponeva un ideale comunitario per uomini e donne, la maggior parte coniugati e con figli.
Lazzaretti aggiunse una terza istituzione: la società delle famiglie cristiane.Era una comunità laica, ma con una preminente caratteristica religiosa, che si fondava sulla messa in comune dei beni e del lavoro, sull’educazione spirituale e morale e sull’istruzione dei soci e dei loro figli, per la quale si stipendiavano un maestro e una maestra. Con un regolare permesso della Direzione scolastica di Grosseto, furono aperte due scuole rurali, per l’istruzione elementare dei ba,bini e degli adulti analfabeti. Fu accusato nel 1874 di truffa e condannato a quindici mesi di carcere dal tribunale di Rieti. Queste vicende giuridiziarie spinsero Lazzaretti a viaggiare fuori d’Italia e sviluppò L’idea di un”segno dello Spirito Santo” che annunciava l’avvento, che avrebbe mutato la faccia della terra, per opera riformatrice di un pacificatore.
Lazzaretti andava inoltre convincendolo che per la completa redenzione del genere umano era necessario una seconda venuta di GESù CRISTO.
Nel 1877 Lazzaretti faceva uscire la Mia lotta con dio, ossia libro dei sette sigilli, descrizione e natura delle sette città eternali e rivelava che era lui stesso la seconda incarnazione di cristo. Era la rottura completa con la Chiesa, lazzaretti fu convocato dal Santo Uffizio, non curante della condanna di Roma. Radunò i suoi seguaci in preghiera. Uno sparò colpì mortalmente lazzaretti. Alcuni seguaci furono arrestati e processati ma infine assolti.
Il movimento “Giurisdavico” non finì con lazzaretti. I suoi seguaci attesero la sua resurrezione e comunque la seconda venuta ancora per molto tempo.

Giacomo Barzellotti collocava l’esperienza Lazzarettiana nel periodo di incertezze ed entusiasmi civili, ma anche nell’ambito di un indebolirsi dell’egemonia della Chiesa cattolica sulla società. Barzellotti richiamava l’esperienza di Giaocchino da Fiore..
Il Lazzarettismo come gioachimismo redivivo, barzellotti articolava un’analisis morfologica che si potrebbe dire sia diacronica e sia sincronica.Sul piano storico-diacronico, di lungo periodo, il gioachismo e la sua posterità spirituale, si inserivano nella seconda storia del millenarismo

ANTI-MILLENARISMO PEDAGOGICO. (PAG 112)

SANSIMONISMO= Dottrina filosofica e politica di saint simon e dei suoi seguaci, i cui principi fondamentali sono l’abolizione del diritto ereditario e la fusione degli strumenti di lavoro, delle terre e dei capitali in unico fondo sociale.

L’AMBIENTE FIORENTINO E LA REAZIONE AL SANSIMONISMO.
LAMBRUSCHINI.

1830 Raffaello Lambruschini respingeva la”chimerica religione nuova” dei sansimoniani e di Mazzini, pur recuperando l’attenzione ai ceti popolari.
Le speranze per una rigenerazione della società andavano risposte nella religione che rea un vero bisogno del cuore. Lambruschini chiedeva al clero maggiore consenso storico, per non rimanere abbarbicati al passato ed essere invece i sintonia con i tempi. Aveva presente Lessing, ma la sua visione era originale e comunque all’interno del cristianesimo, declinato secondo un’esplicita intenzione “ecumenica”, cioè di ricerca dell’unità cristiana. L’essenza della religione cristiana era vista nella rivelazione( cioè dottrine e leggi morali cristiane che sono un insegnamento di Dio e non un essere ritrovato dalla ragione).La fede era rivolta all’autorità di dio rivelatore più che alla natura delle verità rivelate:in questo modo egli riteneva di conciliare la libertà e la sincerità della fede religiosa con l’unità dell’insegnamento cristiano.
L’evangelo eterno era il ritorno all’unico evangelo di Gesù Cristo.
Lambruschini sviluppava la sua visione educativa, attribuendo un grande valore alla conoscenza e allo spirito critico.Tale pedagogia di libertà responsabile costituiva un ‘alternativa radicale al millenarismo educatore, inteso come sviamento intellettuale è morale delle masse popolari.

MAMIANI: LA PROPOSTA DI UNA RELIGIONE CIVILE.

La prospettiva di Mariani non si incentrava sulla profezia di un’era totalmente  nuova quanto piuttosto sulla speranza di una nuova rigenerazione nazionale, di un risorgimento italiano che infondesse nella nuova Italia lo spirito dell’antica. Mamiani aspirava a una poesia sacra imperniata però sul suo concetto di “religione civile”, mirava cioè un senso di vera pietà, il quale, attravesero la dolcezza della poesia, educasse alle grandi virtù sociali, nelle quali a suo giudizio, si ricapitolava l’esercizio ottimo della religione. Il cristianesimo è religione civile, cioè degna in tutto dell’uomo e della sua civiltà.
Egli non pensava a un cambiamento dei dogmi né dei principi della morale cattolica; soltanto affermava che tali dogmi e principi contenevano una sapienza infinità che l’intelletto limitato dell’uomo non potrà mai completamente conoscere e che si rende comprensibile all’uomo progressivamente .I dogmi era per mariani immutabili. Nelle parole del mariani un senso di fiduciosa aspettazione, ma non di millenarismo. Era iniziato il moto di rifiuto rispetto a quel esagerato ascetismo che poneva la religione fuori dalla società, quasi segregata dal mondo,alla decrepitezza della chiesa contemporanea si contrapponeva la bellezza della chiesa primitiva, povera, ma libera e banditrice di libertà e di uguaglianza.
Un primo abbozzo di programma politico, intitolato Dell’avvenire dell’Italia , fu esteso da mariani nel 1838 ma lasciato inedito. Esso ci appare di singolare lucidità nell’articolare una prospettiva nazionale che puntasse a egemonizzare l’opinione pubblica. il tema centrale era l’educazione morale e intellettuale del popolo, con sentimenti di cattolicesimo popolare radicalmente  alternativo al millenarismo educativo mazziniano.
Egli esprimeva piena fiducia nel giornalismo, non sul piano dello sviluppo intellettuale, ma come potente strumento moderno per formare l’opinione pubblica. A favore dell’unità italiana stavano inoltre l’unità della religione e della lingua.

L’ITALIA UNITà E LA PROFEZIA COMPIUTA. (PAG 135)

LA CRISI DEL MILLENARISMO.

L’unità d’Italia rappresentava il compimento della profezia risorgimentale, per questo lo slancio rivoluzionario del millenarismo educatore si spegneva, non c’era più l’esigenza della calda profezia.
La scelta educativa andava  nella conferma dell’importanza di un sistema scolastico pubblico( con Casati e la legge che da lui prendeva il nome,1859) e nella forte presenza dell’indirizzo pedagogico rosminiano.
La complessiva prospettiva educativa si doveva completare con una spiritualità della “riforma cattolica”: cioè con l’autonomo impegno della Chiesa cattolica a riformare se stessa, unica vera base per un rinnovamento civile della società nazionale e del carattere degli italiani.
Il predominio nazionale del cattolicesimo costituzionale e conciliatorista era la più potente spinta anti-millenaristica:D’Azeglio, affermava che fatta l’Italia bisognava fare gli italiani, proponeva una parola d’ordine educativa.
Dopo l’unità d’Italia divennero massoni molti personaggi risorgimentali, ma anche quelli della corrente liberale e monarchiche soprattutto quelle garibaldine, democratiche e repubblicane.
Questa scelta probabilmente dava l’illusione di una continua cospirativa:un senso del Risorgimento come rivoluzionario permanete, proprio quando esso si concludeva.
In realtà tra il 1861 e il 1870 qualche fremito millenario c’era:nella tensione verso Roma.

Rapisardi auspicava rinnovamento religioso dell’umanità, vedeva nel gesuitismo satana, apprezzava dante, ma propova fastidio per il suo “culto”, intendeva la rivoluzione francese come il fuoco che aveva distrutto Sodomia e Gomorra.Infine Roma era il segno di riforma religiosa e di condanna di Pio IX e del papismo.

Vittorio Imbrinati(era hegeliano(affermava l’eternità del mondo.Colui che inventa una religione, che persuade a sé l’esistenza estrinseca dei suoi ideali, o giunge a persuadere ad altri d’esserne egli persuaso, obbedisce ad una necessità umanitaria, come tutti credono in quella religione.La religione è uno dei nostri modi di percepire l’universo come l’estetica, la filosofia, il diritto, ecc.

ROMA CAPITALE: LA PIENEZZA DEI TEMPI E LA SUA MITIZZAZIONE.

1870 ROMA CAPITALE..

L’ultimo Mazzini cercò di dissacrare l’Italia unita, tentava ancora di affermare l’ideale rivoluzionario. Egli era  consapevole del nuovo clima culturale positivista.

Quintino Sellaàil mito di Roma si intreccio  con il culto della scienza, partorendo una nuova missione per la nuova capitale:centro scientifico, di libera ricerca e di libero pensiero.”E del clima del Risorgimento si passava nel clima del positivismo italiano ed europeo. La vera preoccupazione pubblica del ceto dirigente liberale stava nel nazionalizzare le masse.

Mamiani sosteneva che il problema stava nel promuovere una pedagogia popolare che sradicasse dalle masse il millenarismo rivoluzionario o le immunizzasse preventivamente da possibili, futuri contagi.La figura profetica della terza rompa che interpretava il millenarismo nazionale di una rivoluzione in marcia, veniva trasfigurata nel mito, carducciano e comunque politico e letterario, che rappresentava il compimento e la “stanzialità” definita di un nuovo stato, dunque la fine di ogni millenarismo.
G. Carducci nel 1872 scriveva Giuseppe Mazzini in cui il grande genovese appariva “immoto”. Era il Pantheon nazionale. Il”verbo di fede” (ora e sempre), emblematizzato nell’incontro simbolico di Mazzini e Garibaldi. Era avviata la conversazione monarchica del calducci che diventava il mitografo di una massonica religione civile.
Il capolavoro di Carducci fu il discorso per la morte di Garibaldi..Garibaldi come figura mitica, esplicitamente accostato a un eroe omerico e addirittura a una semidivinità.

LE MINORANZE DEL MAZZINIANESIMO RELIGIOSO.

Un diverso ambito intellettuale e spirituale era dato invece da coloro che cercavano di raccogliere l’eredità di Mazzini,dopo la sua morte 1872.
In sede storiografica Spadolini ha distinto quattro indirizzi: i puri mazziniani e fideisti(Maurizio Quadrio), i repubblicani intransigenti(Alberto Mario); i repubblicani alla Garibaldi; i repubblicani transigenti

Il mazzinianesimo per il Saffi è una dottrina fuori della quale non c’è salvezza, fuori della quale non ci può essere né moralità, né giustizia, né progresso, né civiltà .Saffi vedeva il concetto mazziniano di associazione e di unità del genere umano come derivato da dante.
Bovio presenta Gioberti e Mazzini due veri profeti, L’uno non vide l’unità,l’altro non vide la repubblica. Bovio considerava una parte del mazzinianesimo bisognosa di sviluppo:la questione sociale e la questione religiosa. Il mazzinianaesimo religioso andava soffocato da un positivismo sempre più egemone.

Il secolo che nasce:nuove pulsioni Chialistico-profetiche.(pag 163)

Chialismo è una dottrina che predica l’avvento del regno di cristo interra, prima del giudizio finale, riservato ai soli giusti e secondo la maggior parte dei compiti, destinato a durare mille anni.Sinonimo di millenarismo.

Era, in realtà, una nuova generazione che si affacciava alla ribalta storica ed essa ormai non  tollerava più il peso dell’autocertificazione delle generazioni precedenti, ultimissime del Risorgimento, che avevano monumentalizzato se stesse.Non tollerava più facile ottimismo positivistico del progresso.

PERCORSI DEL PROFETISMO DANTESCO E TEOSOFICO.

Negli studi danteschi, l’eredità di Foscolo e di Mazzini si disperse dal secondo ottocento ai primi Novecento, in una serie di rivolti intellettuali diversi.
Secondo TOCCO, dante si atteggiava a profeta ed era favorevole a Gioacchino da assegnarli un posto in Paradiso,dove a tesserne l’elogio era quel San Bonaventura che da generale dei francescani.
L’ipotesi, affacciata dal Foscolo, di un sistema teologico occulto nella divina commedia e di un Dante eretico e profeta fu invece accolta e sviluppata in altri saggi che si collocano nel filone che è stato definito dell’interpretazione allegorica ed essoterica del profeta.

Mazzianesimo religioso e gioachimismo.(pag 168)

Agli inizi del novecento la reazione al positivismo segnava un rigoglio di idee spiritualistiche e riportava a un recupero nuovo dell’etica, dell’idealismo della fede di G. Mazzini.
Si apriva una rinnovata e originale stagione mazzinianesimo religioso. Momogliano confrontava il pensiero di Mazzini con le idee moderne, ma riaffermando una lettura “religiosa” del mazzianesimo come eresia cristiana, nella quale emergeva forte il pathos della tensione verso una nuova sintesi religiosa. Ritornava essenziale il riferimento a Dante.
Momogliano sottolinea l’importanza dell’influsso francese su Mazzini. L’educazione invocava non doveva essere un astratto intellettualismo:la forza rivoluzionari dell’apostolo mazziniano stava nel muovere le volontà e commuovere i cuori.

Salvemini era convinto che le idee mazziniane fossero di origine sansimonista.Indicava le basi di credenza del sistema mazziniano, esistenza di Dio, unità del genere umano, progresso continuo, associazione, e sottolineava come,per Mazzini, l’educazione religiosa del genere umano avvenisse per mezzo di rivelazioni successive e progressive, così che gli stadi dell’educazione costituivano i periodi della storia umana

Carlo Cantimori  recuperava il millenarismo rivoluzionario come spirito di eresia; vi era rifiuto, ma eretico e religioso, della teologia mazziniana.


UNA PROPOSTA EDUCATRICE ERETICO-MAZZINIANA TRA NUOVI MILLENARISMI.

Due principali poli di “nuovo millenarismo” si segnalano nel  decennio: quello che era espresso dal binomio Sorel-Mussolini e quello di Corradini-d’annunzio,naturalmente sullo sfondo delle vicende del partito socialista, del nuovo movimento nazionalista, del diverso articolarsi delle forme della cultura e della letteratura del decadentismo, ma anche delle nuove ipotesi di palingenesi tecnocratica e di modernizzazione autoritaria.

Il sindacalismo rivoluzionario, l’azione diretta, lo sciopero generale non erano per Sorel che un tentativo di applicazione pratica della sua teoria del mito, in polemica “ revisionistica di sinistra”con le teoriche e le retoriche dei dirigenti socialisti del tempo. Il mito era “un’organizzazione di immagini capaci di evocare istintivamente tutti i sentimenti” rivoluzionari,tali immagini riguardava le forme del tempo.

Mussolini intrise di sorelismo la sua prospettiva di socialismo rivoluzionario,non mancava di criticare il bigottismo repubblicano per la teologia di Mazzini. Eppure riconosceva  il Mazzini grande è,il mistico. nel momento della sua massima fortuna nel partito socialista Mussolini rivendicò una prospettiva idealistica e religiosa. Riaffermando la sua fede rivoluzionaria nel momento che sorge la guerra.

Il nazionalismo per Corradini esprimeva l’educazione di coscienza,religiosa, attiva, morale e del dovere(inteso come disciplina),oltre la parabola decadente dell’individualismo.

D’Annunzio era divulgatore del superomismo nietzschiano e riaffermava  una fede dantesca in Roma come luogo sacroAl momento della guerra il Libia egli fu il cantore della quarta sponda.

In Sorel e in Corradini prevale l’istanza anti-individualista e collettiva , in Mussolini e e in D’Annunzio una tensione individuale, eroica, messianica.

Gentile puntava una “pedagogia politica”, artefice di una vera coscienza nazionale: come coscienza di popolo che grazie all’opera della cultura, si forma gradatamente.

PER UN EDUCAZIONE NEOCATTOLICA:MISTICA, PROFEZIA E APOCALITTICA. (PAG 198).

Nell’ambito delle temperie culturali e spirituali che caratterizzò il passaggio di secolo, tra ott e novecento, una componente significativa fu quella del modernismo cattolico.
Scotti partiva da una distinzione tra la propria prospettiva di riforma religiosa e quella mazziniana di rivoluzione religiosa.Il modernismo era per lui una riforma cattolica, nella linea che partiva Dante e da Savonarola, ma per giungere a Rosmini e Manzoni.Se le condizioni storico –ecclesiali dell’ottocento fossero state diverse anche lo sviluppo del pensiero di Mazzini , sarebbe stato diverso, forse sarebbe divenuto un apostolo cattolico.Scotti individua due aspetti:il primo veniva dalla lotta di Mazzini contro le corruzioni dell’ideale religioso e l’altro aspetto era il principio evolutivo, in cui il progresso mazziniano.
Crespi valorizzava la figura di Mazzini,la questione religiosa era la via alla sintesi della questione politica, della questione morale, questione sociale, mentre i democratici e i socialisti italiani era fermi al razionalismo augusto.mazzini era un genio profetico e religioso.la prospettiva gioachhimita dei tre stadi era recuperata da crespi, senza riferimenti a Gioacchino, ma un adattamento degli spunti mazziniani di derivazione lessinghiana.
La lezione di Mazzini era valorizzata per l’educazione della democrazia.

NEOFRANCESCANESIMO E MISTICISMO.
Negli studi storici accanto alle ricerche di dante seguite con interesse dai modernisti, venne sempre più crescete l’attenzione verso san Francesco e verso il francescanesimo.
Nel 1890 nell’ Italie Mystique  di Gebhart il problema diventava il rinascimento religioso italiano inteso come il lungo periodo del secolo XIII al Concilio di Trento. L’essenza del periodo era indicata nell’affermazione di una triplice libertà:libertà della società politica rispetto alla chiesa temporale; libertà della religione Individuale, della fede e dell’amore rispetto a vincoli di obbedienza e di penitenza; libertà della ragione individuale rispetto al dogma e ai suoi ministri.In tal modo Francesco era certo la figura religiosa più importante, ma a Gioacchino rimaneva un ruole essenziale. Nel modernismo venivano valorizzate personaggi di riforma cattolica, non eretica:Pier damiani;Caterina da Siena Jacopone da Todi e Savonarola.

Nella meta del primo novecento si delineano due tendenze :
la prima  tendenza era formata prevalentemente da letterati come Fogazzaro, sensibili alla letteratura mistica;la seconda tendenza espressa dal gruppo romano che promosse la rivista “Nova et vVetera” e soprattutto da Buonaiuti, aveva posizioni più radicali, antiscolastiche, filo-socialistiche, molto critiche verso l’autorità gerarchica. Un frutto importante ed emblematico della prima tendenza fu il romanzo IL SANTO di FOgazzaro(1905).Il romanzo cercava di risondere a un sentimento di “aspettazione” già manifestandosi negli ambienti del cattolicesimo novatore.La figura concepita da Fogazzaro per poter ambire ad un’efficacia educativa,doveva coniugare la dimensione individuale con un ideale comunitario.

MESSIANISMO E MODERNISMO (PAG.223)

Fogazzaro: nel suo romanzo ,il santo,,l’ideale dei cavalieri dello spirito santo., assumeva quasi una valenza programmatica e pedagogica.
Si distingue tre momenti :la fase di preparazione dell’avvento messianico, la fase Kerygmatica della pianezza dei tempi e dell’annuncio da parte di Benedetto,la fase della morte di Benedetto, la consegna ai discepoli e l’invio per la missione.
Nel Santo vi sono riferimenti a san Benedetto e a san Francesco, a Santa Caterina da Siena, ma sembra mancare ogni accenno a Gioacchino.
Felce Tocco dimostrava di seguire con attenzione l’attività di Fogazzaro, e analizzava la figura e l dottrina di Gioacchino da Fiore, che era dunque inserito in una storia che partiva dai catari e giungeva agli Spirituali francescani.
Se il carattere francescanesimo di Sabatier era il timbro cavallesco - il cavaliere -il carattere del francescano di tocco era il profetiamo spirituale- dello spirito santo.
Adamo Mickiewicz parlava del Cristianesimo che vinceva l’impero romano e riuniva tutti i popoli nella grande fratellanza universale della Cristianità medioevale.I re europei si introdussero la corruzione e la malvagità. Ogni nazione segui un suo idolo materiale.Solo la Polonia non si piegò al nuovo idolo e la Polonia fu distrutta dai re degli altri paesi….
Inoltre tra il 1901 e il 1903 apparve in Italia un certo numero di studi sul Tolstoj.Molto importante fu il saggio di Giuseppe Gabrieli sulla religione di Tolstoj..Nel 1915 lo Scotti teneva al circolo Filologico di Milano una conferenza su Mickiewicz, in cui il poeta polacco era presentato come un cavaliere dello Spirito Santo., ma politica su tutti i campi, anche con le armi alla mano per l realizzazione della giustizia nel mondo.





MILLENARISMO EDUCATORE E FASCISMO.

Durante la guerra si era avuto un tentativo di assorbimento della società civile nello stato:uno sforzo massimo di unità nazionale, disciplinale del fronte interno, controllo dell’economia, compressione  della lotta di classe. La guerra aveva propaganda culturale.

Bottaiàla guerra non aveva determinato un “rinnovamento complessivo” perché non era stata vissuta dalla nazione e dai combattenti come un blocco di fede.

Mussolini sviluppò la dimensione millenaristico –rivoluzionaria in un doppio movimento: come avvio del compimento della terza Italia. Quando doveva ricomprendere la monarchia:come avvenuto di una quarta ITALIA, quando doveva parlare di fascismo. Il governo fascista trasformava la dittatura personale in un regime totalitario cresceva un bisogno di fideismo politico.Mussolini parlava del fascismo come partito, come regime, come fede, come religione; e annunciava di voler creare L’italiano nuovo.  fascismo non riuscì ad eguagliare il nazismo o anche lo stalinismi nel surrogare la fede religiosa e nel porsi come sacralizzazione del potere politico.
La rivoluzione fascista voleva essere anche una restaurazione e la nuova nascita nazionale doveva essere la rinascita della Roma antica, la Roma dei cesari e dell’Impero.

1923 RIFORMA SCOLASTICA GENTILE.-àOffriva un contributo essenziale per unificare un certo eclettismo in cui sfocia la “modernità”fascista. Giovanni Gentile presentava Gioberti e Mazzini come professori del Risorgimento.Per gentile il totalitarismo era una forma di governo dello stato etico, una nuova forma,in una storia costituzionale-statale che però in continuità con il Risorgimento.la visione gentiliana subì un duro colpo con i patti alteranesi del 1929.il realismo politico conduceva all’accordo con al chiesa cattolica. Lo Statodeteneva il potere temporale e il partito, il potere spirituale.
L’equilibri tra stato e Partito era dato dal Duce.

Croce tematizza la religione della libertà in funzione antitotalitario, rifiutava ogni palingenetica filosofia della storia e rifiutava il millenarismo come canone di interpretazione storica, rifiutava le prospettive teocratiche-totalitarie, ma difendeva la progressività dell’educazione del genere umano e apostolato etico del dovere di Mazzini..

Gioachimismo, escatologia e antifascismo.

Ernesto Buonaiuti è uno dei studiosi più famosi su Gioacchino da Fiore. Nella storia del cristianesimo primitivo era visto come urgente consegna di rinnovamento e di rinascita spirituali, non preoccupato da problemi terreni ma unicamente teso verso il veniente Regno di Dio, verso il raggiungimento del meriggio messianico.Gioacchino non era un eretico, ma un profetta che faceva rivivere il cristianesimo primitivo.

venerdì 16 settembre 2011

Differenza tra studiare e apprendere.

Se gli studenti sono strategici, possono avere diversi risultati.
L'apprendimento non è individuale, ma è contestualizzato, è inserito in una relazione tra insegnamento e apprendimento.Si possono apprendere: comportamenti, abitudini, conoscenze, relazioni emotive... Esso è un concetto più ampio di studiare, il quale s'intende una particolare forma di apprendimento, in genere è intenzionale e autodiretta.Gli aspetti emotivi-motivazionali (= motivazione, emozione, affettività) incidono sull'elaborazione delle informazioni, ad esempio se la mia prof di matematica mi è antipatica c'è un'alta percentuale che non voglia studiare quella materia.

domenica 15 maggio 2011

"COME L´ACQUA", di Lorenzo Cherubini - in arte Jovanotti




"COME L´ACQUA", di Lorenzo Cherubini - in arte Jovanotti





Lorenzo Cherubini - In arte Jovanotti (artista) - da L´Unità del 1° marzo 2011




Quando nostra figlia è arrivata all´età della scuola io e mia moglie ne abbiamo parlato e abbiamo deciso: scuola pubblica. Potevamo permetterci di scegliere e abbiamo scelto. Abbiamo pensato che fosse giusto così, per lei. E´ nostra figlia ed è la persona a cui teniamo di più al mondo ma è anche una bimba italiana e l´Italia ha una Scuola Pubblica.  Sapevamo di inserirla in una realtà problematica ma era proprio quello il motivo della scelta. Un luogo pubblico, che fosse di sua proprietà in quanto giovane cittadina, che non fosse gestito come un´azienda e che non basasse i suoi principi su una dottrina religiosa per quanto ogni religione venisse accolta. Un luogo pubblico, di tutti e per tutti, scenario di conquiste e di errori, di piccole miserie e di grandi orizzonti, teatro di diversi saperi e di diverse ignoranze. C´è da imparare anche dalle ignoranze,non solo dai saperi selezionati. La scuola è per tutti, deve essere per tutti, è bello che sia così,è una grande conquista avere una scuola pubblica, specialmente quella dell´obbligo. Io li ho visti i paesi dove la scuola pubblica è solo una parola, si sta peggio anche se una minoranza esigua sta col sedere al calduccio e impara tre lingue. A che serve sapere tre lingue se non sai come parlare con uno diverso da te?

Il nostro presidente del consiglio dicendo quello che ha detto offende milioni di famiglie e migliaia di persone che all´insegnamento dedicano il loro tempo migliore, con cura, con affetto vero per quei ragazzi. Tra le persone che conosco e tra i miei parenti ci sono stati e ci sono professori di scuola, maestre, ho una cugina che è insegnante di sostegno in una scuola di provincia. Li sento parlare e non sono dei cinici, fanno il loro lavoro con passione civile tra mille difficoltà e per la maggior parte degli insegnanti della scuola pubblica è così. Perché offenderli? Perché demotivarli? Perché usare un termine come "inculcare"? E´ una parola brutta che parla di un mondo che non deve esistere più.

La scuola pubblica non è in competizione con le scuole private, non è la lotta tra Rai e Mediaset o tra due supermercati per conquistarsi uno spettatore o un cliente in più, non mettiamola su questo piano... La scuola di Stato è quella che si finanzia con le tasse dei cittadini, anche di quelli che non hanno figli e anche di quelli che mandano i figli alla scuola privata, è questo il punto. E´ una conquista, è come l´acqua che ti arriva al rubinetto: poi ognuno può comprarsi l´acqua minerale che preferisce ma guai a chi avvelena l´acqua del rubinetto per vendere più acque minerali. E´ una conquista della civiltà che diventa un diritto nel momento in cui viene sancito. Ma era un diritto di tutti i bambini già prima, solo che andava conquistato, andava affermato.

La scuola pubblica va difesa, curata, migliorata. In quanto idea, e poi proprio in quanto scuola: coi banchi gli insegnanti i ragazzi le lavagne. Bisogna amarla, ed esserne fieri.




martedì 10 maggio 2011

il piccolo cavallo

Questa è la storia che ha inventato un bimbo molto pigro!!!
" C'era una volta un piccoo cavallo che aveva dieci anni e giocava pallavolo, tennis e voleva fare carriera nel calcio.Un giorno và a giocare nella squadra dell'Inter.Giocò la partita e la sua squadra perse e finì anche la sua carriera."
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giovedì 5 maggio 2011

Il presentarsi e i saluti (segue)

Il presentarsi e i saluti

Ci sono persone straniere in gamba che hanno voglia d'integrarsi e vogliono conoscere la lingua italiana.Recentemente mi sono trovata a ripassare la grammatica italiana e provarmi a mettermi nei loro panni, pensare alle cose che poteva succedere nel quotidiano.
Questi sono i miei appunti








 

Cambogia (rierca fatta Con Deborah)

 Cambogia.





I CONFINI:

Il Cambogia confina con:
-a nord-est dal Laos
-a est e sud-est dal Vietnam
-a sud-ovest dal golfo di Siam
-a ovest e nord-ovest dalla Thailandia.

IL TERRITORIO:

La Cambogia è un Paese pianeggiante.
Morfologicamente, si caratterizza per una vasta depressione lacustre, formata dalle inondazioni del lago Tonle Sap. Quest'ampia pianura densamente popolata, in gran parte destinata alle coltivazioni di riso, è il centro vitale della Cambogia.
I due maggiori fiumi del paese sono il Mekong, che lo attraversa da nord a sud, e il fiume Tonle Sap.
Il Mekong nasce in Tibet e scorre in Cambogia per 500 km e poi sfocia nel Mar Cinese meridionale.




IL CLIMA:

La Cambogia ha un clima tropicale.
I mesi più freddi sono Dicembre e Gennaio, mentre Marzo e Aprile sono i più caldi.
Il Paese ha due distinte stagione: la stagione piovosa che va da Maggio e Ottobre  e la stagione secca da Novembre ad Aprile.
Di notte le temperature scendono, ma mai al di sotto dei 15°.
Il periodo migliore per visitare la Cambogia è quello compreso tra Novembre e Gennaio, quando le temperature ed i livelli di umidità sono più bassi.

LA POPOLAZIONE:

Circa l’85% della popolazione vive nelle aree rurali, soprattutto nella vasta valle centrale.
La città principale è la capitale Phnom Penh, seguita da Sihanoukville, Siem Reap, Battambang, Takeo, Kompong Cham e Kompong Thom.
La popolazione è di etnia cambogiana,vietnamiti che si trovano soprattutto nelle città lungo il fiume.
Capitale della Cambogia.


LA STORIA:
Il più antico regno di cui si ha traccia nella zona è quello di Funan che fiorì tra il I ed il VII secolo.
Ad esso seguì il regno di Chela che comprendeva ampie zone corrispondenti agli attuali stati della Cambogia, del Vietnam, del Laos, e della Tailandia. L'età dell'oro della civiltà Khmer, tuttavia, corrisponde al periodo che va dal IX al XIII secolo, quando il regno di Kambuja, da cui il nome di Kampuchea o Cambogia, governò su ampi territori.
L’ETA’ MODERNA:
 

Dal quindicesimo al diciannovesimo secolo ci fu una continua perdita di territori.
Un breve periodo di prosperità ci fu durante il sedicesimo secolo poiché il re, che costruì la capitale in una regione a sudest del Tonle Sap lungo il fiume Mekong, favorì il commercio con altre parti dell'Asia.
L’ECONOMIA:
L'economia cambogiana si basa principalmente sull'agricoltura, in particolare sulla produzione di riso.
Discreta sono inoltre le produzioni di mais, manioca, fagioli, soia, sesamo, canna da zucchero, banane, tabacco e noci di cocco.
La pesca, soprattutto di carpe, pesci persici e sperlani, riveste poi una notevole importanza economica per la Cambogia.
Il settore industriale  è ancora in fase di sviluppo.
Le risorse minerarie del paese sono piuttosto limitate; vengono estratti soprattutto zirconi, zaffiri, rubini, sale, fosfato e bauxite.
La Cambogia dispone inoltre di grandi potenziali di energia idroelettrica.
Il settore turistico è in fase di espansione, grazie soprattutto alle attrattive archeologiche di Angkor Wat e alla bellezza architettonica delle strutture d'epoca.

PIATTI TIPICI IN CAMBOGIA:
In generale, la cucina khmer è simile a quella tailandese.
Una specialità particolare è il pesce d'acqua dolce alla griglia, avvolto in foglie di lattuga o spinaci e poi immerso in una salsa a base di pesce e noci.
Le 'insalate' sono spesso condite con coriandolo, menta e citronella: tre sapori che caratterizzano molti piatti della cucina cambogiana.
Tra i dolci segnaliamo la torta di riso, piuttosto appiccicosa e il pudding preparato con i frutti dell'albero del pane.