MILLENARISMO
EDUCATORE. (RIASSUNTO)
Di Fulvio De
Giorni.
Gioachismo è un orientamento della spiritualità
tardo-medioevale che trae origine dall’opera esegetica di Gioacchino da Fiore
(1135-1202) e particolare dalla concezione della storia da lui sviluppata,
seguita soprattutto in ambienti spirituali francescani della seconda metà del
secolo XIII, in conformità ad un’interpretazione allegorica e tipologica della
Bibbia, Gioacchino vedeva nella storia dell’umanità lo svolgersi dell’economia
trinitaria attraverso il succedersi di tre età: l’Età DEL PADRE(Vecchio
Testamento), l’età del Figlio (Nuovo Testamento) e la futura età dello Spirito.
Tutta l’interpretazione della Sacra Scrittura è proiettata verso questa III
età, indicata imminente, destinata ad essere l’età della Chiesa spirituale, dei
liberi, dell’abbondanza dei carismi. Spesso il termine è usato per indicare più
generiche attese escatologiche in cui sono ripresi temi giacchi-miti.
Il più importante degli illuministi mondani è Gotthold
Ephraim Lessing (1729 – 1781). Lessing si occupò di religione dapprima in
una serie di scritti minori, tra cui il Cristianesimo della ragione (1753) e Sull’origine
della religione rivelata (1755). Il senso generale di queste opere è la difesa
della religione naturale, fondata sulla ragione, e la critica di quella
positiva, che nasce dalla necessità di appoggiare il potere politico su una
religione pubblica. Un' esposizione letteraria di questa posizione è contenuta
nel dramma Nathan il saggio, in cui l’ebreo Nathan racconta al Saladino la
favola dei tre anelli di cui soltanto uno dovrebbe essere autentico. I tre
anelli simboleggiano le tre grandi religioni monoteistiche: il giudaismo, il
cristianesimo e l’islamismo. In realtà tutti e tre gli anelli sono soltanto l’imitazione
di un anello originario andato perduto: la vera religione naturale e razionale.
Ma la riflessione più matura di Lessing questi temi è conseguita
nell’Educazione del genere umano del 1780, dove l’analisi della religione è
congiunta alla formulazione di una filosofia della storia. In quest’opera
Lessing assume una posizione di mediazione tra coloro che difendevano la
validità della rivelazione e la sua autonomia dalla religione razionale ( come
Wolff ) e coloro che escludevano la legittimità d’ogni forma di religione
rivelata ( come Reimarus ). Lessing accetta la rivelazione, ma ne rifiuta il
carattere soprannaturale, facendola coincidere con l'educazione progressiva del
genere umano ad opera della ragione. Egli sostiene, infatti, che la rivelazione
è per il genere umano ciò che l’educazione è per il singolo uomo: in entrambe i
casi e lo scopo finale è quello del completo perfezionamento dell’uomo: vi è
piana corrispondenza tra lo sviluppo del singolo e quello della specie.
Entrambi possono giungere alla loro destinazione finale solamente tramite un
processo di perfezionamento, che nell’individuo si configura come educazione,
nel genere umano come rivelazione. Ma la rivelazione non è qualcosa di
soprannaturale, che si contrappone radicalmente alla naturalità e alla
razionalità dell’educazione individuale. Essa non è, infatti, altro che lo
sviluppo della ragione dell’umanità, dal momento in cui essa, come il singolo
bambino, intravede il vero soltanto attraverso la sollecitazione della
sensibilità ( per mezzo dell’idea di un premio o di un castigo immediati ) ad
una fase conclusiva in cui essa esplica in piena autonomia, come avviene nell’uomo
maturo, tutte le sue facoltà conoscitive: Non la verità di cui ci si crede in
possesso, ma il sincero sforzo per giungervi determina il valore dell’individuo
… l’illusione del possesso rende pigri e presuntuosi; solo la ricerca tiene
desti ed insonni. Se Dio tenesse nella sua destra tutta la verità e nella sua
sinistra il solo eterno impulso verso la verità con la condizione di dover
andare errando per tutta l’eternità e mi dicesse: " scegli. " , io mi
precipiterei umilmente alla sua sinistra dicendo : " Padre , ho scelto !
La verità pura non è che per te solo !: il valore della vita è da Lessing
ravvisato nel tendere stesso alla verità, quello che Platone aveva accostato all’eros.
Ed è questo sentimento di sapore romantico che lo attrae verso Spinoza, verso
l’idea dell’unità profonda di tutti gli esseri, che sarà tipica della fase
conclusiva del pensiero del filosofo tedesco: l’individualità , egli dice , via
che ascende verso le fasi più alte del
suo sviluppo , si dilata fino a includere l' universale , fino a farsi tutt'
uno con esso . In questo quadro interpretativo Lessing , sulla scia di
Giambattista Vico , articola lo sviluppo del genere umano in tre età , che
corrispondono a tre livelli di coscienza religiosa e morale . La prima età è
quella del giudaismo , nella quale l' educazione morale degli uomini , che si
trovano ancora nell' infanzia dell' umanità , è imposta mediante premi e
castighi immediati e sensibili . La seconda età coincide col cristianesimo :
Doveva venire un pedagogo migliore , e strappar di mano al bambino il libro
elementare ormai superato . E venne Cristo . Il cristianesimo , infatti
insegno' il valore della purezza del cuore , della coscienza interiore, la
superiorità dello spirito sull' esteriorità : il premio e la punizione non sono
più di ordine sensibile , ma vengono differiti nella vita oltre la morte . A
queste due epoche deve ora far seguito una terza età , che Lessing ,
richiamandosi consapevolmente a Gioacchino da Fiore , chiama l' età del nuovo
Vangelo eterno . In questa pura età dello spirito , nella quale verità non ha
più bisogno di rivelazione ma viene conosciuta direttamente dalla ragione ,
diventano superflui premi e castighi , sensibili o spirituali che siano : in
essa l' uomo farà il bene per il bene e non perchè premiato da arbitrarie
ricompense . Nell' ultima fase della sua vita tuttavia Lessing si avvicinò ,
probabilmente attraverso la lettura di Shaftesbury , al panteismo di Spinoza .
In una lettera di Jacobi a Mendelssohn del 1783 ( che suscitò un vasto
dibattito nella cultura contemporanea ) si dice che Lessing , un anno prima di
morire , avrebbe sostenuto : I concetti ortodossi della divinità non fanno più
per me : io non riesco a gustarli . En kai pan : "uno e tutto" Io non
so nient' altro . Lessing si occupò ampiamente anche di estetica , come
dimostrano opere quali il Laocoonte , del 1766 , o la Drammaturgia di Amburgo ,
degli anni 1767-69 . Egli sostiene che la bellezza non deriva da un particolare
tipo di sensibilità , ma dall' unità
dell' azione drammatica , che conferisce armonia e coerenza interna all' opera
d' arte , secondo l' insegnamento di Aristotele ( il quale aveva tuttavia
individuato tre canoni della tragedia : l' unità di tempo , l' unità di luogo e
l' unità di azione ) . Anche per quanto riguarda il fine dell' arte drammatica.
Leissing riprende la tradizione aristotelica , sostenendo che il dramma deve
descrivere non già che cosa ha fatto questo o quel singolo uomo , bensì che
cosa farà ogni uomo di un certo carattere in certe circostanze , attribuendo
così alla tragedia un valore universale e di catarsi delle passioni
Gioachismo e cultura storica come educazione
nazionale.(PAG 26)
L’IDEA DI NAZIONE si è definita sul piano della memoria
storica attraverso i documenti e i monumenti storici e dell’orgoglio nazionale.
STORIAGRAFIA CATTOLICA TRA ERUDIZIONE E NEOGUELFISMO.
ERUDIZIONE = possesso di molte conoscenze e informazioni in
uno o più campi del sapere.
NEOGUELFISMO = Forma italiana del Cattolicesimo liberale
nella prima metà del IX secolo, un esponente era Gioberti.
Tre caratteristiche fondamentali di questo periodo:
- tensione enciclopedica
- attenzione alle tematiche pedagogiche e alle esperienze educative
- sensibilità per le missioni.
MORONI pubblica Dizionario di erudizione storico
ecclesiastico, che fa riferimento su G. da Fiore e CANTù scrive eretici
italiani, MORONI ha un’idea positiva su G.da Fiore e invece Cantù l’ha
neativa.
MORONI poneva la questione profetico di G.Da Fiore e
affrontava il complesso problema dell’eterodossia .Moroni citava G da fiore in
un ritratto di religioso certamente non eretico ed anzi per molti versi
esemplare,anche se l’autore non esente da errori e fonte dalla quale erano
derivati fraintendimenti ereticali.
In un clima europeo che riscopriva il Medioevo, una santa Caterina
da Siena “Conciliatorista”, mentre Cesare Cantù studiò gli eretici del suo
tempo, per esempio uno di questi era G.da Fiore.
Il fine e la caratteristica dei lavori di G.da fiore erano
(secondo Cantù)la giustificazione e la glorificazione della vita monastica,
alla quale tuttavia l’abate conferiva le forme di un certo rinnovamento sociale
guidato dalla Provvidenza. Si passava così dal misticismo al pauperismo
comunistico e al rifiuto della gerarchia ecclesiastica: e diceva”dio in tre
epoche successive; nella prima il padre che opera per mezzo de patriarchi e
profeti; nella seconda, il figlio che opera per mezzo degli apostoli e
discepoli; nella terza, lo Spirito Santo che opera per mezzo dei frati.”Era
naturale che quei libri fossero accolti passionalmente dai minori. Quello che
veniva a condannare i possessi ecclesiastici, dal che facilmente si passava ad
abolire la gerarchia e le funzioni sacerdotali.
IL NEOKANTISMO STORIOGRAFICO DI TOCCO.
Tocco era un neokantiano, laico e liberaldemocratico.La sua
attenzione si appuntò sulla ricostruzione della storia culturale dell’eresia,
individuando due grandi parabole: dall’eresia (catara) allo scisma 8Di Arnaldo)
e dallo scisma ( di Gioacchino) all’eresia Degli apostolici).in realtà
l’esigenza di una riforma morale della chiesa,per purificarne i costumi e
riportarla alle origini evangeliche e anche del francescanesimo.
L’opera L’eresia nel Medioevo,dove Tocco ricordava
come per Gioacchino, agli stati corrispondessero gli ordini, al primo stato
l’ordine dei coniugati, con la missione di crescere e di moltiplicarsi:cominciò
da Adamo e iniziò a dare i frutti con Adamo. Al secondo ordine dei sacerdoti:
ebbe inizio in Uzzia e fruttifico con Cristo. Al terzo ordine i monaci comincio da San Benedetto sarebbe dovuto
vedersi con i frutti di Gioacchino Secondo l’analisi di Tocco, l’intenzione di
Gioacchino era quella di concentrare tutta la storia dell’umanità in quella
dell’ordine sacerdotale.
Tocco proponeva
l’ipotesi che la dottrina di Gioacchino si connettesse strettamente con il
catarismo che egli conosceva; ma egli presentava le idee di Gioacchino come
montanismo redivivo..
Montanismo= movimento profetico apocalittico sorto dopo la
metà del secondo secolo in frigia. Prende il nome dal il fondatore,che
predicava l’imminente fine del mondo con la discesa della Nuova Gerusalemme. il
fondatore è Montano.
DALLA SCUOLA ECONOMICO GIURIDICA A VOLPE.
VOLPE modificava il luogo dell’intelligenza storica e diceva
di non voler studiare le idee religiose e intendeva che la comprensione delle
eresie medioevali non stava in tale studio e neppure quello degli ideali
sociali , ma piuttosto nell’analisi della storia sociale. era ciò la vita
stessa dell’Italia comunale, con l’ascesa della borghesia, che poneva i presupposti allo sviluppo delle eresie. Nelle sette
ereticali si ritrovano tutte le scontenti, coloro che , pur in forme diverse,
venivano emarginati. Aristocrazia cittadina e feudale, da una parte, plebe
rurale e urbana dall’altra. Dolori e miserie,effetti sociali
dell’industrializzazione delle maggiori città o dell’indebitamento dei contadini
verso le borghesie urbane, formavano l’alveo psicologico per ansie
apocalittiche ed attese palingenetiche.
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Educare all’eresia:Dante come riformatore religioso e
profeta.(pag 47)
ERESIA termine
storico e religioso che indica un movimento religioso o le sue dottrine
segnalato come deviante da un altro movimento religioso appartenente alla
stessa tradizione religiosa.
Dante era il simbolo per eccellenza della nazione italiana,
in quanto nazione senza stato ma con un’identità culturale e linguistica: così
fu sentito dal Risorgimento.
INTERPRETAZIONI E POSTILLE GIOACHIMITE DI FOSCOLO.
Secondo Foscolo la divina commedia fu dettata da
Dante in vista di una missione profetica alla quale si sentiva chiamato. La
commedia era agli occhi del suo autore un Poema sacro, al quale ha posto mano
cielo e terra. Da questa iniziazione prendeva le mosse la milizia di dante
contro le libidini della Chiesa mondana. il fine del poema era di riformare
tutta la disciplina, e parte anche dei riti e dei dogmi della chiesa papale.
Dante compiva LA SUA MISSIONE RIDUCENDO ALLE SUE VISITE LA DOTTRINA DI San
Paolo. Per evitare di incorrere in persecuzioni inquisitoriali, Dante dovette
tenere nascosto il testo della divina commedia e pensare a un’eventuale resa
pubblica dopo la sua morte. Foscolo non era convinto che dante si riferisse al
genere di profezie, ma poneva il problema storico della fama di profeta
attribuita a Gioacchino da Fiore. Tuttavia, presentando Dante come un
precursore e intendendo la D. commedia come una nuova apocalisse, egli
assegnava loro un valore educativo ed etico.
MAZZINI E L’EVANGELO ETERNO. LA TERZA ROMA:ROMA DEL POPOLO
1830/31 fondazione della Giovine Italia.
Mazzini superava la precedente influenza dei liberali
dottrinari e giungeva a un cristianesimo
laicizzato, ad una fede in un Dio umanitario ad una religione rivoluzionaria
del progresso. Legge Lessing e giunge all’Evangelo eterno. Tutto ciò che
introduceva ad assiste sul prossimo avvento di un’epoca nuova e a esortare:”
fate una rivoluzione una religione”. Mazzini scriveva una lettera ai preti
italiani, proclamava morti il papato e il cattolicesimo e sulle rovine vedeva
sorgere altri culti.
Non si trattava di distinguere la religione. Si trattava di
riformarla alla prima impurità, di restituirla alla primitiva missione, e di
portarla tutrice, auspice, e sanzione del progresso sociale e dell’umana
felicità. Sul piano della filosofia sociale e politica che Mazzini riconosceva
alle opere di dante.
La missione che Dio affidava all’Umanità alle nazioni non
poteva compiersi dove non vi erano sentimenti di nazione, fede nella patria,
consapevolezza unitaria di popolo.Ecco perché la rivoluzione era per Mazzini
un’opera educativa e una missione religiosa.
Gioacchino era visto come profeta di una terza religione.
MAZZINI:DAL GIOACHISMISMO AL MILLENARISMO.(pag.67).
Tutta la prospettiva di Mazzini era pedagogica, egli insiste
sul legame tra educazione e politica, sulla scuola come strumento essenziale
dello stato moderno, sulla stretta interdipendenza tra educazione e democrazia
e progresso sociale. Lo specifico mazziano stava nel fatto che rivoluzione
(nazionale) ed educazione venivano a coincidere. La giovane Italia chiudeva il
periodo delle sette e iniziava quello dell’associazione educatrice.
I mezzi che usavano la giovane Italia sono Educazione e insurrezione.
L’educazione cogli scritti,l’insurrezione dovrà fare in modo che risulti un
principio di educazione nazionale.
Nell’opera Dei doveri dell’uomo di Mazzini, dove lui critica
le ideologie della rivoluzione francese perché ha accresciuto la ricchezza nei
paesi europei, ma non ha migliorata la condizione operai e si era sviluppata in
ideologie machiavelliche o materialistiche. Gli uomini sono creature
d’educazione, non nel senso ricreare, ma di educare!le rivoluzioni conquistano
la libertà:libertà individuale. Questa libertà poteva essere goduta solo dagli
individui delle classi agiate. Mazzini poneva il problema di una giustA
CONCILIAZIONE dei diritti di tutti,
senza imposizioni tiranniche, non negava il progresso economico, ma lo voleva
armonizzato alla giustizia sociale. la soluzione stava nell’educazione del
dovere .Educazione del dovere:tutti siamo figli di Dio, dobbiamo vivere per gli
altri, rendere se stessi e gli altri migliori.
La rivoluzione democratica dei doveri: essa avrebbe prodotto
un’educazione non egoistica bensì impronta alla fratellanza. educarsi al
dovere, per educare e per agire politicamente, verso la rivoluzione
democratica.
La politica richiamava L’educazione; l’educazione implicava
il dovere;il dovere aveva un fondamento nella religione; la religione rivelala
la legge dell’umanità, cioè il progresso: ecco la dinamica del mazziniano
Millenarismo educatore.
Il Mazzini vedeva succedersi nella storia tre grandi periodo
politico-religioso. il mondo greco-romano aveva elaborato l’idea di libertà ma
come privilegio politico di ristretti e divisi gruppi di cittadini. A questa
epoca corrispondeva il cristianesimo. la
religione dello spirito stava per sorgere al posto del Figlio. Dei doveri
dell’uomo: “L’origine dei vostri doveri sta in dio”. La definizione dei vostri
doveri sta nella sua legge .la scoperta progressiva e l’applicazione della sua
legge appartengono all’umanità.
Il millenarismo educatore mazziniano trovava la sua radice e
il suo esito politico con impresso il carattere della rivoluzione nazionale e
repubblicana .Il millenarismo rivoluzionario mazziniano caratterizzava la vita
come missione educatrice, la missione di progresso, che la società doveva
assumersi. Mazzini distingueva L’istruzione,che ha un ruolo strumentale e
l’educazione che s’immedesima con la missione. L’educazione insegna quale sia
il bene sociale, l’istruzione assicura all’individuo la libertà scelta dei
mezzi per ottenere un progresso successivo nel concetto di bene.
L’incarnazione perfetta dell’apostolo, secondo il
millenarismo mazziniano, fu realizzata dal patriota e poeta Goffredo Mameli,
che i suoi versi, non belli, ma popolari,faceva oracolo della nuova Era e che
morì ventenne difendendo la repubblica romana. La poesia di Mameli che più
comunemente cantava l’ideologia e la fede del millenarismo educatore mazziniano
era l’inno semplicemente titolato”Roma” del 1846. La prosa religiosa di Mazzini
costruiva il culto del poeta e martire ,collocando Mameli in un sacro pantheon
di eroi, ma guardando con la tensione millenaristica che lo contraddistingueva,
ad una valenza educatrice del suo sacrificio.
Nicodemo Bianchi polemizzava la durezza contro le posizioni
di Mazzini e lo rimproverava perché
mandava i giovani a morire inutilmente,e di voler impiantare in Italia una
nuova religione. Mazzini non era cristiano.
Lo stato, secondo la visione di Mazzini, sarebbe stato per
Bianchi una sorta di teocrazia, non meno illiberale dello stato confessionale
cattolico, e intollerante, rivendicato dal “clero politico”, cioè dal Pio IX e
dal cattolicesimo intransigente.
IDELAI E MOVIMENTI PALINGENETICI IN TOSCANA.(pag. 87)
Paligenetico= deriva da Palingesi= nella filosofia stoica,
la rigenerazione del mondo dopo la conflagrazione universale .In alcune
dottrine religiose, la rinascita dell’uomo dopo la morte.
La toscana fu uno dei centri culturali più significativi del
risorgimento italiano, si svilupparono ideali palingenetici e movimenti
religiosi eterodossi interpreto di un escatologismo chiliastico (=sinonimo di
millerismo).
Centofanti sviluppò l’idea di una palingenesi del
cristianesimo come strumento dell’avvento della “ére nouvelle” del rinnovamento
sociale.La legge progressiva, secondo Centofanti, avrebbe coinvolto anche il
cristianesimo e la chiesa cattolica avrebbe riguadagnato una centralità
universale.
Montanelli era attratto dalla sociologia sansimoniana,
dall’alternarsi di epoche critiche ed epoche organiche, dalla previsione di un
prossimo periodo organico di pace e di lavoro. Si trattava di un cattolicesimo
ostile alla autorità clerocratica alla linea di Dante.
IL MOVIMENTOGIUSDAVIDICO DI LAZZARETTI.
Gli anni un noto movimento popolare fece parlare di neo
millenarismo in Toscana: si trattava dell’esperienza di davi Lazzaretti.
Compose poesie di intonazione patriottica richiamando Dante.
Nell’ottobre 1868 si ritirò per circa sei mesi, nella Sabina, in una grotta di
Montecalvo presso Montorio romano, dove ebbe delle visioni. Conobbe il frate
Ignazio Micus, tedesco e di spiritualità rigidamente scettica, che fu a suo
fianco sul Monte Labbro e forse gli ispirala costituzione. Nel 1870 Lazzaretti
diede vita alla “società della santa Lega o fratellanza cristiana” si proponeva
un ideale comunitario per uomini e donne, la maggior parte coniugati e con
figli.
Lazzaretti aggiunse una terza istituzione: la società delle
famiglie cristiane.Era una comunità laica, ma con una preminente caratteristica
religiosa, che si fondava sulla messa in comune dei beni e del lavoro,
sull’educazione spirituale e morale e sull’istruzione dei soci e dei loro
figli, per la quale si stipendiavano un maestro e una maestra. Con un regolare
permesso della Direzione scolastica di Grosseto, furono aperte due scuole
rurali, per l’istruzione elementare dei ba,bini e degli adulti analfabeti. Fu accusato
nel 1874 di truffa e condannato a quindici mesi di carcere dal tribunale di
Rieti. Queste vicende giuridiziarie spinsero Lazzaretti a viaggiare fuori
d’Italia e sviluppò L’idea di un”segno dello Spirito Santo” che annunciava
l’avvento, che avrebbe mutato la faccia della terra, per opera riformatrice di
un pacificatore.
Lazzaretti andava inoltre convincendolo che per la completa
redenzione del genere umano era necessario una seconda venuta di GESù CRISTO.
Nel 1877 Lazzaretti faceva uscire la Mia lotta con dio,
ossia libro dei sette sigilli, descrizione e natura delle sette città eternali
e rivelava che era lui stesso la seconda incarnazione di cristo. Era la rottura
completa con la Chiesa, lazzaretti fu convocato dal Santo Uffizio, non curante
della condanna di Roma. Radunò i suoi seguaci in preghiera. Uno sparò colpì
mortalmente lazzaretti. Alcuni seguaci furono arrestati e processati ma infine
assolti.
Il movimento “Giurisdavico” non finì con lazzaretti. I suoi
seguaci attesero la sua resurrezione e comunque la seconda venuta ancora per
molto tempo.
Giacomo Barzellotti collocava l’esperienza Lazzarettiana nel
periodo di incertezze ed entusiasmi civili, ma anche nell’ambito di un
indebolirsi dell’egemonia della Chiesa cattolica sulla società. Barzellotti
richiamava l’esperienza di Giaocchino da Fiore..
Il Lazzarettismo come gioachimismo redivivo, barzellotti
articolava un’analisis morfologica che si potrebbe dire sia diacronica e sia
sincronica.Sul piano storico-diacronico, di lungo periodo, il gioachismo e la
sua posterità spirituale, si inserivano nella seconda storia del millenarismo
ANTI-MILLENARISMO PEDAGOGICO. (PAG 112)
SANSIMONISMO= Dottrina filosofica e politica di saint simon
e dei suoi seguaci, i cui principi fondamentali sono l’abolizione del diritto
ereditario e la fusione degli strumenti di lavoro, delle terre e dei capitali
in unico fondo sociale.
L’AMBIENTE FIORENTINO E LA REAZIONE AL SANSIMONISMO.
LAMBRUSCHINI.
1830 Raffaello Lambruschini respingeva la”chimerica
religione nuova” dei sansimoniani e di Mazzini, pur recuperando l’attenzione ai
ceti popolari.
Le speranze per una rigenerazione della società andavano
risposte nella religione che rea un vero bisogno del cuore. Lambruschini
chiedeva al clero maggiore consenso storico, per non rimanere abbarbicati al
passato ed essere invece i sintonia con i tempi. Aveva presente Lessing, ma la
sua visione era originale e comunque all’interno del cristianesimo, declinato
secondo un’esplicita intenzione “ecumenica”, cioè di ricerca dell’unità cristiana.
L’essenza della religione cristiana era vista nella rivelazione( cioè dottrine
e leggi morali cristiane che sono un insegnamento di Dio e non un essere
ritrovato dalla ragione).La fede era rivolta all’autorità di dio rivelatore più
che alla natura delle verità rivelate:in questo modo egli riteneva di
conciliare la libertà e la sincerità della fede religiosa con l’unità
dell’insegnamento cristiano.
L’evangelo eterno era il ritorno all’unico evangelo di Gesù
Cristo.
Lambruschini sviluppava la sua visione educativa,
attribuendo un grande valore alla conoscenza e allo spirito critico.Tale
pedagogia di libertà responsabile costituiva un ‘alternativa radicale al
millenarismo educatore, inteso come sviamento intellettuale è morale delle
masse popolari.
MAMIANI: LA PROPOSTA DI UNA RELIGIONE CIVILE.
La prospettiva di Mariani non si incentrava sulla profezia
di un’era totalmente nuova quanto
piuttosto sulla speranza di una nuova rigenerazione nazionale, di un
risorgimento italiano che infondesse nella nuova Italia lo spirito dell’antica.
Mamiani aspirava a una poesia sacra imperniata però sul suo concetto di
“religione civile”, mirava cioè un senso di vera pietà, il quale, attravesero
la dolcezza della poesia, educasse alle grandi virtù sociali, nelle quali a suo
giudizio, si ricapitolava l’esercizio ottimo della religione. Il cristianesimo
è religione civile, cioè degna in tutto dell’uomo e della sua civiltà.
Egli non pensava a un cambiamento dei dogmi né dei principi
della morale cattolica; soltanto affermava che tali dogmi e principi
contenevano una sapienza infinità che l’intelletto limitato dell’uomo non potrà
mai completamente conoscere e che si rende comprensibile all’uomo
progressivamente .I dogmi era per mariani immutabili. Nelle parole del mariani
un senso di fiduciosa aspettazione, ma non di millenarismo. Era iniziato il
moto di rifiuto rispetto a quel esagerato ascetismo che poneva la religione
fuori dalla società, quasi segregata dal mondo,alla decrepitezza della chiesa
contemporanea si contrapponeva la bellezza della chiesa primitiva, povera, ma
libera e banditrice di libertà e di uguaglianza.
Un primo abbozzo di programma politico, intitolato Dell’avvenire
dell’Italia , fu esteso da mariani nel 1838 ma lasciato inedito. Esso ci
appare di singolare lucidità nell’articolare una prospettiva nazionale che
puntasse a egemonizzare l’opinione pubblica. il tema centrale era l’educazione
morale e intellettuale del popolo, con sentimenti di cattolicesimo popolare
radicalmente alternativo al millenarismo
educativo mazziniano.
Egli esprimeva piena fiducia nel giornalismo, non sul piano
dello sviluppo intellettuale, ma come potente strumento moderno per formare
l’opinione pubblica. A favore dell’unità italiana stavano inoltre l’unità della
religione e della lingua.
L’ITALIA UNITà E LA PROFEZIA COMPIUTA. (PAG 135)
LA CRISI DEL MILLENARISMO.
L’unità d’Italia rappresentava il compimento della profezia
risorgimentale, per questo lo slancio rivoluzionario del millenarismo educatore
si spegneva, non c’era più l’esigenza della calda profezia.
La scelta educativa andava
nella conferma dell’importanza di un sistema scolastico pubblico( con
Casati e la legge che da lui prendeva il nome,1859) e nella forte presenza
dell’indirizzo pedagogico rosminiano.
La complessiva prospettiva educativa si doveva completare
con una spiritualità della “riforma cattolica”: cioè con l’autonomo impegno
della Chiesa cattolica a riformare se stessa, unica vera base per un
rinnovamento civile della società nazionale e del carattere degli italiani.
Il predominio nazionale del cattolicesimo costituzionale e
conciliatorista era la più potente spinta anti-millenaristica:D’Azeglio,
affermava che fatta l’Italia bisognava fare gli italiani, proponeva una parola
d’ordine educativa.
Dopo l’unità d’Italia divennero massoni molti personaggi
risorgimentali, ma anche quelli della corrente liberale e monarchiche
soprattutto quelle garibaldine, democratiche e repubblicane.
Questa scelta probabilmente dava l’illusione di una continua
cospirativa:un senso del Risorgimento come rivoluzionario permanete, proprio
quando esso si concludeva.
In realtà tra il 1861 e il 1870 qualche fremito millenario
c’era:nella tensione verso Roma.
Rapisardi auspicava rinnovamento religioso dell’umanità,
vedeva nel gesuitismo satana, apprezzava dante, ma propova fastidio per il suo
“culto”, intendeva la rivoluzione francese come il fuoco che aveva distrutto
Sodomia e Gomorra.Infine Roma era il segno di riforma religiosa e di condanna
di Pio IX e del papismo.
Vittorio Imbrinati(era hegeliano(affermava l’eternità del
mondo.Colui che inventa una religione, che persuade a sé l’esistenza estrinseca
dei suoi ideali, o giunge a persuadere ad altri d’esserne egli persuaso,
obbedisce ad una necessità umanitaria, come tutti credono in quella religione.La
religione è uno dei nostri modi di percepire l’universo come l’estetica, la
filosofia, il diritto, ecc.
ROMA CAPITALE: LA PIENEZZA DEI TEMPI E LA SUA MITIZZAZIONE.
1870 ROMA CAPITALE..
L’ultimo Mazzini cercò di dissacrare l’Italia unita, tentava
ancora di affermare l’ideale rivoluzionario. Egli era consapevole del nuovo clima culturale
positivista.
Quintino Sellaàil mito di Roma si intreccio con il culto della scienza, partorendo una
nuova missione per la nuova capitale:centro scientifico, di libera ricerca e di
libero pensiero.”E del clima del Risorgimento si passava nel clima del
positivismo italiano ed europeo. La vera preoccupazione pubblica del ceto
dirigente liberale stava nel nazionalizzare le masse.
Mamiani sosteneva che il problema stava nel promuovere una
pedagogia popolare che sradicasse dalle masse il millenarismo rivoluzionario o
le immunizzasse preventivamente da possibili, futuri contagi.La figura
profetica della terza rompa che interpretava il millenarismo nazionale di una rivoluzione
in marcia, veniva trasfigurata nel mito, carducciano e comunque politico e
letterario, che rappresentava il compimento e la “stanzialità” definita di un
nuovo stato, dunque la fine di ogni millenarismo.
G. Carducci nel 1872 scriveva Giuseppe Mazzini in cui
il grande genovese appariva “immoto”. Era il Pantheon nazionale. Il”verbo di
fede” (ora e sempre), emblematizzato nell’incontro simbolico di Mazzini e
Garibaldi. Era avviata la conversazione monarchica del calducci che diventava
il mitografo di una massonica religione civile.
Il capolavoro di Carducci fu il discorso per la morte di
Garibaldi..Garibaldi come figura mitica, esplicitamente accostato a un eroe
omerico e addirittura a una semidivinità.
LE MINORANZE DEL MAZZINIANESIMO RELIGIOSO.
Un diverso ambito intellettuale e spirituale era dato invece
da coloro che cercavano di raccogliere l’eredità di Mazzini,dopo la sua morte
1872.
In sede storiografica Spadolini ha distinto quattro
indirizzi: i puri mazziniani e fideisti(Maurizio Quadrio), i repubblicani
intransigenti(Alberto Mario); i repubblicani alla Garibaldi; i repubblicani
transigenti
Il mazzinianesimo per il Saffi è una dottrina fuori della
quale non c’è salvezza, fuori della quale non ci può essere né moralità, né
giustizia, né progresso, né civiltà .Saffi vedeva il concetto mazziniano di
associazione e di unità del genere umano come derivato da dante.
Bovio presenta Gioberti e Mazzini due veri profeti, L’uno
non vide l’unità,l’altro non vide la repubblica. Bovio considerava una parte del
mazzinianesimo bisognosa di sviluppo:la questione sociale e la questione
religiosa. Il mazzinianaesimo religioso andava soffocato da un positivismo
sempre più egemone.
Il secolo che nasce:nuove pulsioni
Chialistico-profetiche.(pag 163)
Chialismo è una dottrina che predica l’avvento del regno di
cristo interra, prima del giudizio finale, riservato ai soli giusti e secondo
la maggior parte dei compiti, destinato a durare mille anni.Sinonimo di
millenarismo.
Era, in realtà, una nuova generazione che si affacciava alla
ribalta storica ed essa ormai non
tollerava più il peso dell’autocertificazione delle generazioni
precedenti, ultimissime del Risorgimento, che avevano monumentalizzato se
stesse.Non tollerava più facile ottimismo positivistico del progresso.
PERCORSI DEL PROFETISMO DANTESCO E TEOSOFICO.
Negli studi danteschi, l’eredità di Foscolo e di Mazzini si
disperse dal secondo ottocento ai primi Novecento, in una serie di rivolti
intellettuali diversi.
Secondo TOCCO, dante si atteggiava a profeta ed era
favorevole a Gioacchino da assegnarli un posto in Paradiso,dove a tesserne
l’elogio era quel San Bonaventura che da generale dei francescani.
L’ipotesi, affacciata dal Foscolo, di un sistema teologico
occulto nella divina commedia e di un Dante eretico e profeta fu invece accolta
e sviluppata in altri saggi che si collocano nel filone che è stato definito
dell’interpretazione allegorica ed essoterica del profeta.
Mazzianesimo religioso e gioachimismo.(pag 168)
Agli inizi del novecento la reazione al positivismo segnava
un rigoglio di idee spiritualistiche e riportava a un recupero nuovo
dell’etica, dell’idealismo della fede di G. Mazzini.
Si apriva una rinnovata e originale stagione mazzinianesimo
religioso. Momogliano confrontava il pensiero di Mazzini con le idee moderne,
ma riaffermando una lettura “religiosa” del mazzianesimo come eresia cristiana,
nella quale emergeva forte il pathos della tensione verso una nuova sintesi
religiosa. Ritornava essenziale il riferimento a Dante.
Momogliano sottolinea l’importanza dell’influsso francese su
Mazzini. L’educazione invocava non doveva essere un astratto
intellettualismo:la forza rivoluzionari dell’apostolo mazziniano stava nel
muovere le volontà e commuovere i cuori.
Salvemini era convinto che le idee mazziniane fossero di
origine sansimonista.Indicava le basi di credenza del sistema mazziniano,
esistenza di Dio, unità del genere umano, progresso continuo, associazione, e
sottolineava come,per Mazzini, l’educazione religiosa del genere umano
avvenisse per mezzo di rivelazioni successive e progressive, così che gli stadi
dell’educazione costituivano i periodi della storia umana
Carlo Cantimori
recuperava il millenarismo rivoluzionario come spirito di eresia; vi era
rifiuto, ma eretico e religioso, della teologia mazziniana.
UNA PROPOSTA EDUCATRICE
ERETICO-MAZZINIANA TRA NUOVI MILLENARISMI.
Due principali poli di “nuovo
millenarismo” si segnalano nel decennio:
quello che era espresso dal binomio Sorel-Mussolini e quello di
Corradini-d’annunzio,naturalmente sullo sfondo delle vicende del partito
socialista, del nuovo movimento nazionalista, del diverso articolarsi delle
forme della cultura e della letteratura del decadentismo, ma anche delle nuove
ipotesi di palingenesi tecnocratica e di modernizzazione autoritaria.
Il sindacalismo rivoluzionario,
l’azione diretta, lo sciopero generale non erano per Sorel che un tentativo di
applicazione pratica della sua teoria del mito, in polemica “ revisionistica di
sinistra”con le teoriche e le retoriche dei dirigenti socialisti del tempo. Il
mito era “un’organizzazione di immagini capaci di evocare istintivamente tutti
i sentimenti” rivoluzionari,tali immagini riguardava le forme del tempo.
Mussolini intrise di sorelismo la
sua prospettiva di socialismo rivoluzionario,non mancava di criticare il
bigottismo repubblicano per la teologia di Mazzini. Eppure riconosceva il Mazzini grande è,il mistico. nel momento
della sua massima fortuna nel partito socialista Mussolini rivendicò una
prospettiva idealistica e religiosa. Riaffermando la sua fede rivoluzionaria
nel momento che sorge la guerra.
Il nazionalismo per Corradini
esprimeva l’educazione di coscienza,religiosa, attiva, morale e del
dovere(inteso come disciplina),oltre la parabola decadente dell’individualismo.
D’Annunzio era divulgatore del
superomismo nietzschiano e riaffermava
una fede dantesca in Roma come luogo sacroAl momento della guerra il
Libia egli fu il cantore della quarta sponda.
In Sorel e in Corradini prevale
l’istanza anti-individualista e collettiva , in Mussolini e e in D’Annunzio una
tensione individuale, eroica, messianica.
Gentile puntava una “pedagogia
politica”, artefice di una vera coscienza nazionale: come coscienza di popolo
che grazie all’opera della cultura, si forma gradatamente.
PER UN EDUCAZIONE
NEOCATTOLICA:MISTICA, PROFEZIA E APOCALITTICA. (PAG 198).
Nell’ambito delle temperie
culturali e spirituali che caratterizzò il passaggio di secolo, tra ott e
novecento, una componente significativa fu quella del modernismo cattolico.
Scotti partiva da una distinzione
tra la propria prospettiva di riforma religiosa e quella mazziniana di
rivoluzione religiosa.Il modernismo era per lui una riforma cattolica, nella
linea che partiva Dante e da Savonarola, ma per giungere a Rosmini e Manzoni.Se
le condizioni storico –ecclesiali dell’ottocento fossero state diverse anche lo
sviluppo del pensiero di Mazzini , sarebbe stato diverso, forse sarebbe
divenuto un apostolo cattolico.Scotti individua due aspetti:il primo veniva
dalla lotta di Mazzini contro le corruzioni dell’ideale religioso e l’altro
aspetto era il principio evolutivo, in cui il progresso mazziniano.
Crespi valorizzava la figura di
Mazzini,la questione religiosa era la via alla sintesi della questione
politica, della questione morale, questione sociale, mentre i democratici e i
socialisti italiani era fermi al razionalismo augusto.mazzini era un genio
profetico e religioso.la prospettiva gioachhimita dei tre stadi era recuperata
da crespi, senza riferimenti a Gioacchino, ma un adattamento degli spunti
mazziniani di derivazione lessinghiana.
La lezione di Mazzini era
valorizzata per l’educazione della democrazia.
NEOFRANCESCANESIMO E MISTICISMO.
Negli studi storici accanto alle
ricerche di dante seguite con interesse dai modernisti, venne sempre più
crescete l’attenzione verso san Francesco e verso il francescanesimo.
Nel 1890 nell’ Italie Mystique di Gebhart il problema diventava il
rinascimento religioso italiano inteso come il lungo periodo del secolo XIII al
Concilio di Trento. L’essenza del periodo era indicata nell’affermazione di una
triplice libertà:libertà della società politica rispetto alla chiesa temporale;
libertà della religione Individuale, della fede e dell’amore rispetto a vincoli
di obbedienza e di penitenza; libertà della ragione individuale rispetto al
dogma e ai suoi ministri.In tal modo Francesco era certo la figura religiosa
più importante, ma a Gioacchino rimaneva un ruole essenziale. Nel modernismo
venivano valorizzate personaggi di riforma cattolica, non eretica:Pier
damiani;Caterina da Siena Jacopone da Todi e Savonarola.
Nella meta del primo novecento si
delineano due tendenze :
la prima tendenza era formata prevalentemente da
letterati come Fogazzaro, sensibili alla letteratura mistica;la seconda
tendenza espressa dal gruppo romano che promosse la rivista “Nova et vVetera” e
soprattutto da Buonaiuti, aveva posizioni più radicali, antiscolastiche,
filo-socialistiche, molto critiche verso l’autorità gerarchica. Un frutto
importante ed emblematico della prima tendenza fu il romanzo IL SANTO di
FOgazzaro(1905).Il romanzo cercava di risondere a un sentimento di
“aspettazione” già manifestandosi negli ambienti del cattolicesimo novatore.La
figura concepita da Fogazzaro per poter ambire ad un’efficacia educativa,doveva
coniugare la dimensione individuale con un ideale comunitario.
MESSIANISMO E MODERNISMO
(PAG.223)
Fogazzaro: nel suo romanzo ,il
santo,,l’ideale dei cavalieri dello spirito santo., assumeva quasi una valenza
programmatica e pedagogica.
Si distingue tre momenti :la fase
di preparazione dell’avvento messianico, la fase Kerygmatica della pianezza dei
tempi e dell’annuncio da parte di Benedetto,la fase della morte di Benedetto,
la consegna ai discepoli e l’invio per la missione.
Nel Santo vi sono riferimenti a
san Benedetto e a san Francesco, a Santa Caterina da Siena, ma sembra mancare
ogni accenno a Gioacchino.
Felce Tocco dimostrava di seguire
con attenzione l’attività di Fogazzaro, e analizzava la figura e l dottrina di
Gioacchino da Fiore, che era dunque inserito in una storia che partiva dai
catari e giungeva agli Spirituali francescani.
Se il carattere francescanesimo di
Sabatier era il timbro cavallesco - il cavaliere -il carattere del francescano
di tocco era il profetiamo spirituale- dello spirito santo.
Adamo Mickiewicz parlava del
Cristianesimo che vinceva l’impero romano e riuniva tutti i popoli nella grande
fratellanza universale della Cristianità medioevale.I re europei si
introdussero la corruzione e la malvagità. Ogni nazione segui un suo idolo
materiale.Solo la Polonia non si piegò al nuovo idolo e la Polonia fu distrutta
dai re degli altri paesi….
Inoltre tra il 1901 e il 1903
apparve in Italia un certo numero di studi sul Tolstoj.Molto importante fu il
saggio di Giuseppe Gabrieli sulla religione di Tolstoj..Nel 1915 lo Scotti
teneva al circolo Filologico di Milano una conferenza su Mickiewicz, in cui il
poeta polacco era presentato come un cavaliere dello Spirito Santo., ma
politica su tutti i campi, anche con le armi alla mano per l realizzazione
della giustizia nel mondo.
MILLENARISMO EDUCATORE E
FASCISMO.
Durante la guerra si era avuto un
tentativo di assorbimento della società civile nello stato:uno sforzo massimo
di unità nazionale, disciplinale del fronte interno, controllo dell’economia,
compressione della lotta di classe. La
guerra aveva propaganda culturale.
Bottaiàla guerra non aveva
determinato un “rinnovamento complessivo” perché non era stata vissuta dalla
nazione e dai combattenti come un blocco di fede.
Mussolini sviluppò la dimensione
millenaristico –rivoluzionaria in un doppio movimento: come avvio del
compimento della terza Italia. Quando doveva ricomprendere la monarchia:come
avvenuto di una quarta ITALIA, quando doveva parlare di fascismo. Il governo
fascista trasformava la dittatura personale in un regime totalitario cresceva
un bisogno di fideismo politico.Mussolini parlava del fascismo come partito,
come regime, come fede, come religione; e annunciava di voler creare L’italiano
nuovo. fascismo non riuscì ad eguagliare
il nazismo o anche lo stalinismi nel surrogare la fede religiosa e nel porsi
come sacralizzazione del potere politico.
La rivoluzione fascista voleva
essere anche una restaurazione e la nuova nascita nazionale doveva essere la
rinascita della Roma antica, la Roma dei cesari e dell’Impero.
1923 RIFORMA SCOLASTICA GENTILE.-àOffriva
un contributo essenziale per unificare un certo eclettismo in cui sfocia la
“modernità”fascista. Giovanni Gentile presentava Gioberti e Mazzini come
professori del Risorgimento.Per gentile il totalitarismo era una forma di
governo dello stato etico, una nuova forma,in una storia costituzionale-statale
che però in continuità con il Risorgimento.la visione gentiliana subì un duro
colpo con i patti alteranesi del 1929.il realismo politico conduceva
all’accordo con al chiesa cattolica. Lo Statodeteneva il potere temporale e il
partito, il potere spirituale.
L’equilibri tra stato e Partito
era dato dal Duce.
Croce tematizza la religione della
libertà in funzione antitotalitario, rifiutava ogni palingenetica filosofia
della storia e rifiutava il millenarismo come canone di interpretazione
storica, rifiutava le prospettive teocratiche-totalitarie, ma difendeva la
progressività dell’educazione del genere umano e apostolato etico del dovere di
Mazzini..
Gioachimismo, escatologia e
antifascismo.
Ernesto Buonaiuti è uno dei
studiosi più famosi su Gioacchino da Fiore. Nella storia del cristianesimo
primitivo era visto come urgente consegna di rinnovamento e di rinascita
spirituali, non preoccupato da problemi terreni ma unicamente teso verso il
veniente Regno di Dio, verso il raggiungimento del meriggio
messianico.Gioacchino non era un eretico, ma un profetta che faceva rivivere il
cristianesimo primitivo.